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venerdì, Ottobre 11, 2024

Quanto (ci) è costato demolire il “serpentone” ad Ardea: cifra da capogiro

Quanto è costato, anzi ci è costato per demolire le palazzine abusive conosciute come “serpentone” in zona Salzare, ad Ardea? I conti sono stati fatti negli ultimi giorni, quando gli uffici comunali hanno approvato la rendicontazione dell’abbattimento delle ultime tre palazzine vista mare, costruite negli anni Ottanta e il cui permesso fu revocato negli anni Novanta in quanto realizzate su area archeologica. Nel corso del tempo quei palazzi erano diventati ricettacolo di criminalità, tra occupazioni abusive, spaccio e degrado, con buona pace di quanti avevano acquistato con regolare mutuo gli appartamenti e si erano ritrovati improvvisamente a essere proprietari a loro insaputa di una casa abusiva. Nel corso del tempo quei palazzi erano diventati ricettacolo di criminalità, tra occupazioni abusive, spaccio e degrado, con buona pace di quanti avevano acquistato con regolare mutuo gli appartamenti e si erano ritrovati improvvisamente a essere proprietari a loro insaputa di una casa abusiva. Per demolire le tre palazzine il Comune ha speso la bellezza di 631 mila euro, e la cifra poteva essere ben più alta se non ci fosse stata l’autorizzazione a lasciare sul posto i calcinacci, riempendo le cantine e i garage sotterranei. Parte dei fondi sono stati stanziati dal ministero dell’Interno, mentre la restante cifra sarà chiesta all’ex titolare del permesso di costruire, una società tecnicamente fallita e quindi impossibilitata a pagare. L’area di intervento è in parte occupata da un vincolo archeologico che prevede la totale inedificabilità dell’area stessa. Pertanto il progetto prevede la realizzazione di un’ampia area a parco urbano caratterizzata dalla presenza di un biolago e la definizione di diverse aree che saranno trattate mediante la piantumazione di essenze arboree autoctone, quali il prunus avum, il corbezzolo, il leccio, la ginestra e macchia mediterranea. L’area del parco urbano sarà attraversata da una pista ciclabile. La pista sarà in parte “solare” per la produzione di energia elettrica pulita da utilizzare per l’alimentazione dell’impianto di pubblica illuminazione del parco stesso. La pista ciclabile, attraversando il parco, andrà a collegare l’area archeologica di Castrum Inui con il nuovo polo sportivo. Tale area a parco andrà ad interessare la zona vincolata archeologicamente nel rispetto del vincolo di inedificabilità. L’edificio che ospiterà la struttura sportiva polivalente sarà posizionato a ridosso di via Ascoli Piceno in modo da essere facilmente raggiungibile mediante l’attuale viabilità.


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