Dopo che Israele ha colpito tre basi della missione Unifil schierata nel sud del Libano è alta la tensione. Due delle basi colpite sono italiane mentre la terza è il quartier generale della missione Onu. Protesta il governo italiano. Il premier Meloni: “Inammissibile”. Il ministro della Difesa Crosetto convoca l’ambasciatore israeliano: “L’attacco a Unifil è un crimine di guerra”. Il vicepremier e ministro degli Esteri Tajani: “Aspettiamo le scuse del governo israeliano”. L’Onu chiede a Israele di ritirare le truppe di terra dal Libano. Intanto l’esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso il comandante supremo della jihad islamica palestinese Mohammad Abdullah in un raid in Cisgiordania. È salito a 22 morti il bilancio di un raid israeliano su un quartiere sciita di Beirut: nel mirino un dirigente di Hezbollah. L’obiettivo delle forze israeliane in Libano è respingere i combattenti di Hezbollah a Nord del fiume Leonte, ma servono certezze in merito alla possibilità di mantenere una situazione del genere in futuro. Lo ha detto il rappresentante permanente di Israele alle Nazioni Unite, Danny Danon, intervenendo alla riunione odierna del Consiglio di sicurezza dell’Onu. “Come possiamo esserne certi? La risposta è nelle mani delle Forze armate libanesi e della missione Unifil: devono farsi avanti e fare il loro dovere in base alla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza”, ha detto, sottolineando la necessità di “modificare e rafforzare” il meccanismo della risoluzione, in modo da “non tornare a una situazione simile tra qualche anno”. La vicepresidente degli Stati Uniti e candidata democratica alla presidenza Kamala Harris ha affermato che è necessaria una de-escalation in Medio Oriente. Harris ha rilasciato queste dichiarazioni ai giornalisti a Las Vegas. “Israele ritiri le sue forze di terra dal Libano”. Lo ha detto la sottosegretaria generale dell’Onu, Rosemary DiCarlo durante il Consiglio di sicurezza. “La soluzione diplomatica deve prevalere”, ha sottolineato.