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lunedì, Ottobre 14, 2024

Bus pieni e mai in orario, l’odissea degli studenti di Ardea per raggiungere le scuole superiori

L’odissea degli studenti di Ardea per raggiungere le scuole superiori, con bus pieni e mai in orario, approda in consiglio comunale Il gruppo Ardea Domani ha protocollato – attraverso i propri consiglieri Luca Vita e Niko Martinelli – un ordine del giorno per chiedere al Comune “di interfacciarsi con il Cotral e chiedere un aumento e una rimodulazione delle corse verso le altre città”. “Dopo un anno scolastico ostaggi dei problemi del trasporto pubblico, per gli studenti del nostro comune è iniziato infatti un nuovo anno di disservizi: un servizio efficiente e tempestivo in grado di portarli a scuola in orario rimane un miraggio. A questo si aggiunge l’incapacità dell’attuale amministrazione Cremonini di rappresentare i nostri cittadini e di pretendere un trattamento migliore da parte dell’azienda”, spiegano i consiglieri. “Inoltre la pesante assenza di una figura politica dedicata alla gestione di queste dinamiche (non esiste un assessore ai trasporti e alla mobilità) rende ancora più difficile il coordinamento per azioni mirate a migliorare la vita dei nostri studenti. Che sono costretti ad andare in altre città perché il nostro comune è sprovvisto di ogni tipo di istituzione superiore”. “Da anni, i cittadini di Ardea si trovano a dover fare i conti con l’assenza dei servizi più basilari”, si legge nel testo della petizione.
“Per poter andare a scuola, fare sport, recarsi ad una visita medica specialistica, tutti sono costretti a recarsi a Roma o in una delle città vicine. Ma come raggiungere Pomezia, Anzio, Aprilia, Nettuno se non si ha un’auto privata o non si è nella condizione di guidarla? È una domanda che si pongono in tanti. E tra di essi, migliaia di ragazzi e ragazze iscritti ad una scuola superiore”. “Per loro, le corse del trasporto pubblico sono del tutto insufficienti e spesso male organizzate. Ritardi o disservizi rendono praticamente impossibile raggiungere l’istituto scolastico frequentato negli orari di ingresso, obbligando le famiglie a spendere soldi e tempo per trovare difficili soluzioni alternative. E compromettendo di fatto il diritto allo studio di ragazzi e ragazze di Ardea, che già a 14 anni spesso capiscono di essere cittadini e cittadine di serie B”.

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