Con più di 300mila voti, in Georgia è stato demolito il record di affluenza nel primo giorno di votazione anticipata per le presidenziali Usa. Il precedente primato era di 136mila voti nel 2020. “”Affluenza spettacolare. Abbiamo avuto finora oltre 328.000 voti totali”, ha scritto su X il capo dell’ufficio del segretario di stato della Georgia Gabe Sterling. Gli elettori sono diretti in massa ai seggi nello Stato meridionale che è tra quelli chiave per decidere l’esito di un’elezione che si annuncia molto serrata, nonostante i ricorsi contro le nuove regole e i danni causati dal assaggio dell’uragano Helene. Il dato è ancora più sorprendente perché i repubblicani hanno fissato una serie di limitazioni per rendere più complesso votare nei distretti a maggioranza democratica. Un giudice della Georgia ha annullato la modifica introdotta alle regole elettorali dello Stato che avrebbe richiesto il conteggio a mano dei voti, rallentando enormemente le operazioni di spoglio. Il magistrato della contea di Fulton, Robert McBurney, ha osservato che la riforma voluta a settembre dal Comitato elettorale della Georgia, controllato da una maggioranza pro-Trump, avrebbe ritardato il processo di voto anticipato a poche settimane dalle presidenziali del 5 novembre. “Tutto ciò che aggiunge incertezza e disordine nel processo elettorale crea un disservizio”, ha affermato.