La Banca Centrale Europea (Bce) ha tagliato i tassi di interesse per la terza volta negli ultimi quattro mesi, l’ultima solo cinque settimane fa, sottolineando che l’inflazione nell’eurozona è ora sempre più sotto controllo e le prospettive economiche sono peggiorate. La decisione è stata presa durante una riunione a Lubiana, in Slovenia, anziché nella sede abituale di Francoforte, in Germania. Il taglio dei tassi dimostra l’ottimismo sul percorso dell’inflazione, scesa finora all’1,8% nella zona euro. “Le informazioni in arrivo mostrano che il processo disinflazionistico è ben avviato”, si legge in una nota della Bce. “Le prospettive dell’inflazione risentono anche delle recenti sorprese al ribasso negli indicatori dell’attività economica”. Gli ultimi dati economici hanno probabilmente fatto pendere l’ago della bilancia all’interno della Bce a favore di un taglio dei tassi, con le indagini sull’attività economica e sul sentiment, nonché la lettura dell’inflazione di settembre, tutte leggermente inferiori alle attese. Il taglio di un quarto di punto riduce il tasso che la Bce paga sui depositi delle banche al 3,25%. La Bce non ha fornito alcuna indicazione sulle mosse future nel suo comunicato, ripetendo invece il mantra secondo cui le decisioni saranno prese “riunione per riunione” sulla base dei dati in arrivo. “Il Consiglio direttivo manterrà i tassi di interesse sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario”, si legge.