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sabato, Ottobre 19, 2024

Ultime limature. Tra il 20 e il 22 ottobre dovrebbe approdare alla Camera

Sarebbe alle battute finali la definizione della manovra di bilancio con i tecnici al lavoro per limare il testo e trasmetterlo alla Camera tra il 20 e il 22 ottobre. In tempo con le previsioni di legge e con l’annunciata conferenza stampa della premier Giorgia Meloni che si dovrebbe tenere martedì, data che coincide, peraltro, con l’anniversario dell’avvio della legislatura e del giuramento da premier di due anni fa. E tra i punti ancora in via di definizione ma già oggetto di polemica c’è anche quello della revisione delle detrazioni. Il meccanismo – annunciato dal governo – è quello di un tetto, che crescerà in base al numero dei figli e sarà modulato su tre fasce di reddito (fino a 50mila euro, tra 50 e 100mila, e oltre 100mila euro). Un tetto che – viene riferito – non dovrebbe, però, tradursi in una percentuale secca come emerso da alcune indiscrezioni. In ogni caso le soglie allo studio potrebbero essere superiori agli importi equivalenti alle percentuali delle indiscrezioni circolate finora (8%, 6% e 4%). L’obiettivo – viene spiegato – sarebbe anche quello di fare in modo che si ottenga un effetto combinato dal nuovo sistema di detrazioni e da quello delle aliquote Irpef. I due pilastri del restyling delle detrazioni (reddito e figli) fanno in ogni caso lanciare un allarme alle opposizioni su possibili conseguenze in particolare sui single e le persone anziane. Si tratta di un “massacro fiscale”, dice il capogruppo m5s al senato Stefano Patuanelli. Mentre anche la segretaria dem Elly Schlein parla di “tasse camuffate” che, in particolare se riguardassero, come emerso finora, anche le spese sanitarie rappresenterebbero un “accanimento sulle persone anziane e sole”. Non è escluso, però, che, alla fine, venga individuata una soluzione tecnica per evitare che queste fasce possano essere penalizzate. Ancora in via di definizione, poi, il meccanismo dell’anticipo di liquidità da parte delle banche che, insieme al contributo delle assicurazioni dovrebbe portare risorse per 3,5 miliardi. Per le coperture si guarda anche al concordato fiscale che potrebbe portare risorse fresche per eventuali modifiche che non vengono escluse nella maggioranza. Perché si dice che la manovra è blindata ma, come dice il ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli, “Se i conti tornano si può intervenire”. Nella maggioranza, ma anche da parte di alcune categorie come i commercialisti o i consulenti del lavoro, è in atto un pressing per la proroga della misura del concordato. Il tema è trattato in un articolo del decreto fiscale che interviene sull’imposta sostitutiva, per le annualità ancora accertabili, dei soggetti che aderiscono al concordato. Il provvedimento dovrebbe a breve andare in gazzetta e il decreto dovrebbe approdare presto in Senato. Intanto i ministeri sono al lavoro sulla severa spending review chiesta a sostegno della manovra. Il ministro Giancarlo Giorgetti titolare del Mef avrebbe infatti inviato le proprie proposte sui tagli di spesa ma sarebbe in attesa di eventuali rimodulazioni da parte dei singoli dicasteri che potrebbero ‘fare salve’ alcune voci che ritengono peculiari. In questa chiave, ad esempio, verrebbero salvaguardate, per quanto riguarda il ministero dell’università il fondo di finanziamento ordinario (la principale voce di finanziamento alle università) che era di 60 milioni e le risorse alle borse di studio pari a 10 milioni. La definizione finale della spending per i ministeri potrebbe comunque avere tempi un po’ più lunghi rispetto all’approdo della manovra in parlamento che dovrebbe in ogni caso confermare una revisione della spesa per tutti del 5%.

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