«La mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. Atto portato dall’opposizione, votato anche dalla maggioranza e lei risponde “Io non l’ho votata”. Che significa sindaco? Il consiglio comunale è sovrano. Punto. Dimettiti». Non le manda a dire il consigliere d’opposizione etrusco, Luca Piergentili. Riflettori puntati sul primo cittadino Elena Gubetti e sul consiglio comunale aperto su “Porta d’Italia” che si è svolto nei giorni scorsi nell’aula consiliare di Civitavecchia. Presenti i sindaci dei Comuni che insieme dovrebbero andare a costituire la nuova provincia, staccandosi definitivamente da Città Metropolitana di Roma Capitale. Ed è proprio in questo contesto che il primo cittadino etrusco, Elena Gubetti, ha ribadito come a Cerveteri, in consiglio comunale, la delibera «è stata approvata senza il mio voto». «L’hanno portata in opposizione, si sono trovati i numeri e se la sono votata». Ed è proprio su quella «maggioranza trasversale» (come evidenziato dal consigliere FdI Massimiliano Grasso, che ha invitato Gubetti a chiarire «di parlare a titolo personale e non come sindaco di Cerveteri, visto che sull’argomento è stata messa in minoranza e avrebbe anzi dovuto prenderne atto traendo le dovute conseguenze») si è focalizzata l’attenzione non solo di alcuni esponenti politici presenti all’assise cittadina civitavecchiese, ma anche del consigliere Luca Piergentili. A votare il documento, al Granarone, giugno scorso, sono stati infatti ben 14 consiglieri, cinque dei quali appartenenti alle fila dei “dissidenti” che in questi mesi stanno mettendo a dura prova il “governo Gubetti”. E su quel “si” detto insieme agli esponenti di opposizione si erano scatenate le critiche degli altri gruppi politici di maggioranza, a cominciare dal Partito democratico sia a livello provinciale (con il suo segretario Rocco Maugliani) che a livello locale con il segretario e consigliere dem, Giuseppe Zito, fino ad arrivare alla consigliere regionale Pd, Michela Califano che aveva parlato di «un indegno giro di valzer».