lunedì, Ottobre 28, 2024

Chi vince nella contea di Vigo vince negli Usa, mai così incerto il risultato

Dal punto di vista elettorale la contea di Vigo, nell’Indiana, è considerata una riproduzione in miniatura degli Stati Uniti. Tranne in tre occasioni, chi ha vinto qui ha sempre conquistato la Casa Bianca. Ma questa volta fare previsioni è davvero impossibile. Nel 2020 proprio i voti degli arabo-americani in Michigan furono determinanti per la vittoria di Joe Biden, voti che Kamala Harris non può ancora dire di avere in tasca. Uno stato rurale, abitato in maggioranza da bianchi e con la tendenza ad assegnare la vittoria per poche migliaia di voti. In Winsconsin l’economia si basa sul latte e sull’energia. Qui il divario tra democratici e repubblicani è sempre più sottile. Alla fiera di Macomb pochi scelgono Kamala Harris che pure ha dichiarato in tv di avere un’arma. Il Dipartimento di Giustizia ha avvisato nei giorni scorsi l’America Pac di Elon Musk che la sua lotteria da 1 milione di dollari rivolta agli elettori registrati negli stati indecisi potrebbe violare la legge federale. Lo riferisce la Cnn. Musk, che ha dato il suo sostegno all’ex presidente Donald Trump e sta spendendo milioni di dollari per sostenere la sua candidatura, ha pubblicizzato il premio da un milione di dollari, il cui obiettivo è aumentare le registrazioni degli elettori negli stati fortemente contesi. Diversi altri sondaggi recenti mostrano Harris in vantaggio: in un sondaggio della Monmouth University condotto tra il 17 e il 21 ottobre su 802 elettori registrati e pubblicato anch’esso mercoledì, Harris ha un vantaggio del 47%-44% su Trump tra gli intervistati che hanno dichiarato di avere “sicuramente” o “probabilmente” intenzione di votare per uno dei candidati, mentre il 4% ha scelto “altro” e il 5% non ha scelto nessun candidato. Harris è in vantaggio di tre punti, dal 49% al 46%, in un sondaggio dell’Economist/YouGov tra i probabili elettori, pubblicato anch’esso mercoledì (margine di errore 3), con candidati terzi sulla scheda elettorale e agli intervistati viene data la possibilità di scegliere “altro”, “non sicuro” o “non voterei”, un punto in meno rispetto al precedente sondaggio condotto dai gruppi tra il 12 e il 15 ottobre. Harris è in vantaggio di quattro punti, 50% contro 46%, nel sondaggio settimanale di Morning Consult pubblicato martedì, in linea con i risultati della scorsa settimana, ma in calo rispetto al suo vantaggio del 51% contro 45% nei due sondaggi precedenti la settimana scorsa. Un sondaggio Reuters/Ipsos, pubblicato anch’esso martedì, ha rilevato che Harris aveva un vantaggio di tre punti, 46% contro 43% (ma due punti se si utilizzano cifre arrotondate, entro il margine di errore di due punti del sondaggio); anche il sondaggio Reuters/Ipsos della scorsa settimana la rilevava in vantaggio di tre punti, 45% contro 42%. Harris è in vantaggio di un punto, dal 45% al ​​44%, in un sondaggio USA Today/Suffolk University condotto tra i probabili elettori dal 14 al 18 ottobre (margine di errore 3,1), poiché Trump ha ridotto i margini dall’ultimo sondaggio condotto dai due gruppi ad agosto, che aveva visto Harris in vantaggio di cinque punti.

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