Il Ministero ritira il finanziamento di circa 2milioni di euro (provenienti dal Decreto Bellezz@) per il restyling di Torre Flavia e dall’opposizione puntano il dito contro l’amministrazione Grando. Era stato proprio il primo cittadino a spiegare come a causa della lungaggine dell’iter burocratico e del rincaro dei prezzi delle materie prime, il Comune era andato oltre i tempi stabiliti dal decreto Bellezza, perdendo il finanziamento del progetto, rifinanziato, in un secondo momento con l’accesione di un mutuo da parte di Palazzo Falcone chiedendo aiuto alla Regione Lazio. «Le dichiarazioni del sindaco, che tenta di giustificare la perdita dei fondi con l’aumento dei prezzi delle materie prime, e la necessità di integrare con ulteriori fondi messi dal comune, sono fuorvianti – tuonano i consiglieri Amelia Mollica Graziano e Ferdinando Cervo – Già a giugno 2023, l’assessore De Santis aveva annunciato la stessa cosa con la necessità di un’integrazione di 730mila euro da parte del Comune tramite l’accensione di un mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti. Un dato quindi che smentisce le affermazioni successive di Grando. Nemmeno riescono a mettersi d’accordo sulle dichiarazioni da fare, figuriamoci se possono essere in grado di amministrare Ladispoli!». E per i consiglieri d’opposizione non c’è dubbio: l’amministrazione «ha gestito in modo disastroso un progetto fondamentale per la nostra città, ha sottovalutato la complessità del progetto e non ha saputo trarre vantaggio dalle risorse a disposizione, mettendo a rischio il futuro di uno dei nostri simboli storici». I due esponenti della minoranza ora però chiedono lumi: «Vogliamo conoscere le reali cause di questa disfatta e i responsabili di questa imperdonabile perdita di fondi. Se soltanto avessero pudore e amore per la nostra città si dovrebbero dimettere in blocco». Duro l’attacco anche degli esponenti del Partito democratico locale: «Dopo il vergognoso blocco dei lavori per l’auditorium, la storia infinita della pista ciclabile per la quale si tagliano gli alberi è l’ennesima prova di incapacità di una Giunta che fa proclami invece di scusarsi per quello che fa, e soprattutto per quello che non fa».