Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, in una lettera inviata al Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e alla presidenza del Consiglio di sicurezza, ha chiesto la condanna degli attacchi israeliani all’Iran. “Teheran si riserva il diritto di rispondere legalmente e legittimamente all’aggressione israeliana”, ha avvertito. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha quindi lanciato un nuovo monito su X: “I nemici dell’Iran devono sapere che la nazione guerriera si erge senza paura in difesa del suolo iraniano e risponde a qualsiasi atto di follia con prudenza e intelligenza”. Almeno 30 civili sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano su un isolato residenziale nella città d Beit Lahiya, nel nord di Gaza. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa, parlando di un “bagno di sangue”. In nottata l’Idf ha reso noto di aver condotto un “attacco preciso sui terroristi che stavano operando all’interno di un centro di comando e controllo di Hamas che era incorporato in un complesso che in precedenza fungeva da scuola Salah al-Din a Gaza City”. E sempre nella notte l’agenzia di stampa nazionale libanese Ani ha riferito di un raid israeliano nella periferia meridionale di Beirut, roccaforte di Hezbollah. Secondo l’agenzia nazionale libanese Nna, i raid israeliani nel sud del Libano la sera di sabato hanno causato la morte di almeno sei persone e il ferimento di un’altra nella città di Jdeideh Marjayoun. Gli attacchi israeliani a Beirut nella notte hanno colpito i quartieri di Burj al-Barajneh, Haret Hreik e al-Hadath nella zona di Dahiyeh, aggiunge Nna. “I nemici dell’Iran devono sapere che la nazione guerriera si erge senza paura in difesa del suolo iraniano e risponde a qualsiasi atto di follia con prudenza e intelligenza”. Lo ha detto il presidente Masoud Pezeshkian, in un post sul suo account X. Il presidente ha fatto questa osservazione, nella sua prima reazione all’attacco israeliano all’Iran, in commemorazione dei quattro soldati iraniani, uccisi durante gli attacchi. Pezeshkian ha anche espresso il suo cordoglio per la morte di dieci membri della polizia di frontiera, durante un attacco armato del gruppo separatista baloch-sunnita di Jaish al-Adl nella provincia sud-orientale del Sistan-Baluchestan.