Dopo l’inchiesta The good lobby, arriva il passo indietro a Ceccano. L’amministrazione comunale del centro della Ciociaria si è infatti dimessa nella serata del 28 ottobre, firmando un documento di fronte ad un notaio. A sottoscriverlo due terzi della maggioranza di centrodestra, oltre ad alcuni esponenti dell’opposizione di centrosinistra. Non hanno firmato, per coerenza politica, i tre consiglieri di maggioranza eletti nella lista civica del sindaco Roberto Caligiore, che per il momento ha respinto le accuse, spiegando di poter giustificare le contestazioni mosse dalla Procura Europea. Il primo cittadino dalla settimana scorsa è agli arresti domiciliari con l’accusa di avere preso tangenti per pilotare gli appalti finanziati con fondi Ue e del Pnrr. Nelle prossime ore il documento firmato dall’amministrazione verrà comunicato al prefetto di Frosinone che lo trasmetterà al Ministero dell’Interno dando il via alla procedura di scioglimento e nominerà subito un commissario prefettizio per l’ordinaria amministrazione, fino alle prossime elezioni. L’inchiesta europea avrebbe messo in luce una fitta e articolata rete di passaggi di denaro illeciti e attribuzioni di appalti e concessioni al di fuori di bandi pubblici – su fondi PNRR – per riqualificazione del centro storico e accoglienza di migranti. Dieci in totale gli arresti e tre le interdittive, con il divieto di stipulare contratti con le pubbliche amministrazioni. Oltre ad alcuni dipendenti comunali, coinvolti nel reato di corruzione anche personaggi campani già noti alle forze dell’ordine e legati alla criminalità. I primi interrogatori sono attesi nelle prossime ore.