La data di inizio lavori è molto vicina, la posa della prima pietra dell’ospedale di comunità è prevista già a novembre. Questo accadrà solo dopo la votazione in aula consiliare di una modifica urbanistica nella prossima massima assise cittadina che si svolgerà il 5 novembre prossimo. Lo conferma il sindaco. «Si tratta di una deroga – spiega Alessandro Grando -, una formalità burocratica ma dopo il semaforo verde del consiglio l’Asl di Rm4 potrà iniziare a lavorare». Interventi strutturali che dovranno essere conclusi entro il 2026 dopo l’investimento già accordato di 2 milioni e 400mila euro grazie al Pnrr. «C’è una tabella di marcia – aggiunge il primo cittadino – che dovrà essere seguita. Chiaramente si lavorerà più in inverno che in estate per non creare troppi disagi agli utenti. La finalità di questo progetto è anche quella di ridurre gli accessi impropri nei pronto soccorso degli ospedali o in altre sedi di ricovero ospedaliero. Ovviamente la nostra vera e battaglia è l’ospedale vero e proprio perché il bacino di utenza inizia ad essere davvero importante con 100mila abitanti che raddoppiano in estate». Non sarà un ospedale vero e proprio, piuttosto si posizionerà come centro di ricovero, destinato a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media o bassa intensità clinica e per degenze di breve durata. Sono previsti 20 posti letto più cinque legati all’Unità di degenza infermieristica. L’ospedale di comunità potrebbe anche essere considerato come una sorta di edificio di passaggio, accogliendo pazienti di ospedali pronti ad essere dimessi e tornare a casa, consentendo però alla rispettive famiglie di avere poi il tempo necessario per adeguare l’ambiente domestico e renderlo più adatto alle esigenze di cura della persona malata e magari già sottoposta ad operazione chirurgica. In più è previsto un accordo con gli assessori ai Servizi sociali dei due comuni, quindi Ladispoli e Cerveteri, affinché si facciano carico dei pazienti fragile, su tempestiva segnalazione naturalmente, per facilitare il percorso delle dimissioni e far inserire altri cittadini bisognosi.