A Roma la qualità della vita è sotto la sufficienza. E’ quanto è emerso nel corso dell’assemblea di Confindustria Assoimobiliare che si è svolta a Palazzo Doria Pamphili a Roma e durante la quale sono stati presentati i risultati di una indagine condotta da Swg su un campione di 1.505 persone tra i 18 e i 74 anni, di cui 900 residenti nelle città di Roma, Milano, Torino, Napoli, Bari e Genova. I romani alla qualità della vita in città hanno assegnato un voto medio di 5,1 su 10, segnando così un calo del gradimento rispetto al 2020 (5,3) e al 2022 (5,4). L’indagine evidenzia che tra le grandi città Milano e Torino (con un voto medio di 6,4 e 6,2 su 10) sono quelle in cui si vive meglio. In terza posizione insegue Genova (5,9) e dietro arrivano Napoli (5,3) e Roma (5,1). “Abbiamo bisogno di più case, la nostra stima è di circa 70 mila case in varie fasce, tra edilizia pubblica, sociale e studentati – ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, secondi cui “la rigenerazione urbana di 11 chilometri quadrati di aree degradate comporterebbe un valore aggiunto di 22 miliardi per l’economia locale e un beneficio sociale pari a 40 miliardi”.