venerdì, Novembre 1, 2024

Hamas boccia la tregua breve a Gaza, progressi in Libano. Sette morti in Israele per i razzi di Hezbollah

‘Iran sta per sferrare una risposta “brutale” al raid israeliano di sabato. L’ayatollah Khamenei, infatti, ha dato ordine al Consiglio per la sicurezza nazionale di prepararsi: “La portata dell’attacco di Israele è stata troppo grande per essere ignorata e non rispondere significherebbe ammettere la sconfitta”. Da Hamas è arrivata l’ennesima spallata alle prospettive di un cessate il fuoco a Gaza: “Sosteniamo una fine permanente della guerra, non una temporanea”, ha detto il leader senior del movimento. I negoziati invece sembrano fare timidi passi avanti sul fronte nord: il segretario di Stato americano Blinken ha confermato che sono stati fatti “buoni progressi” verso un’intesa con Hezbollah. Questo nonostante la guerra continui a mietere vittime in Libano, mentre nel nord di Israele i razzi dei miliziani sciiti hanno ucciso sette persone in due attacchi a Metula e vicino a Haifa, tra i bilanci più gravi per Tel Aviv dall’inizio della guerra. Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo israeliano, Yoav Gallant, con cui ha discusso possibili opportunità per porre fine all’escalation in Medioriente. Lo riferisce il Pentagono in una nota. Austin ha ribadito che gli Stati Uniti sono “pronti a difendere il personale statunitense, Israele e i partner regionali contro attacchi provenienti dall’Iran e dalle organizzazioni sostenute da Teheran”. Il segretario di Stato americano Antony Blinken chiede a Israele di facilitare il secondo ciclo di vaccinazioni antipolio a Gaza. “E’ urgente che sia completato nei prossimi giorni”, ha detto Blinken, come riportano i media. Il primo ciclo è stato completato e il secondo, necessario per ottenere l’immunità, doveva iniziare il 14 ottobre ma è stato sospeso a causa degli intensi bombardamenti di Israele. “Utilizzando delle ruspe, l’esercito israeliano ha gravemente danneggiato l’ufficio dell’Unrwa nel campo di Nur Shams, nel nord della Cisgiordania. L’ufficio non può più essere utilizzato”. Lo denuncia su X il capo dell’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini. L’ufficio “era il fulcro della fornitura di servizi di base a oltre 14.000 rifugiati palestinesi nel campo, tra cui istruzione per i bambini, servizi sanitari, igienico-sanitari e protezione sociale. Durante l’operazione militare israeliana, nel campo sono state distrutte anche le strade, le reti idriche ed elettriche – ha aggiunto Lazzarini -. Ancora una volta, le strutture delle Nazioni Unite vengono sistematicamente ignorate, mentre dovrebbero essere protette in ogni momento, anche in tempo di conflitto”. Nei giorni scorsi il Parlamento israeliano ha approvato una legge che bandisce le attività dell’Unrwa in Israele, Gerusalemme Est e Cisgiordania. 

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