Cerveteri sta diventando una meta di riferimento per una determinata tipologia di turisti, ma nessuno sembra accorgersene. E, soprattutto, nessuno sembra avere un’idea di come sfruttare economicamente questo nuovo scenario. Vi siete mai affacciati, in un fine settimana qualsiasi, a contare le macchine che sostano nei tre parcheggi della Necropoli della Banditaccia? O, se vogliamo essere precisi, anche in quello del cimitero nuovo? Sono tantissime. L’ultima volta che le ho contate, nel solo parcheggio più grande della Necropoli, erano più di cento. Stiamo parlando di centinaia di persone. Che puoi incontrare, a qualsiasi ora, nelle aree archeologiche della Banditaccia. Molte proseguono verso le cascatelle, molte passeggiano per le aree esterne ripulite dal Parco e dai volontari. Molte entrano all’interno del recinto della Necropoli della Banditaccia. Si possono incontrare nutriti gruppi di persone che sciamano, attraverso la via degli Inferi, verso i sentieri esterni che portano alle cascatelle. Ma non è raro vedere famiglie che trovano un angolo tranquillo per sedersi e consumare un piacevole picnic sull’erba. Magari con un tumulo a fare da sfondo. È un turismo che sicuramente non si può definire di massa, ma che muove numeri oggettivamente interessanti. E che potrebbe essere ulteriormente incrementato con opportune politiche, incentivi o iniziative. E che potrebbe quindi dare un sostanzioso contributo all’economia del paese, se fosse adeguatamente intercettato e sfruttato dagli imprenditori. I numeri reali di questo nuovo fenomeno non li conosce nessuno, perché attualmente non c’è un sistema di rilevamento per contare quante persone arrivano, soprattutto nei fine settimana, a percorrere le nostre aree archeologiche. Ma sicuramente si tratta di un fenomeno che genera numeri interessanti, e che si dovrebbe cominciare ad intercettare a livello di sistema paese. Gli imprenditori e l’amministrazione di Cerveteri dovrebbero prendere atto che va studiato qualcosa per favorire, incrementare, e trarre profitti da questo scenario attualmente completamente abbandonato a sé stesso. Prima che lo faccia qualcun altro. Ricordo che, in occasione della Serata Luna di settembre sulla Banditaccia, fu un imprenditore di Ladispoli che chiese al parco un’autorizzazione temporanea per collocare nelle vicinanze un piccolo stand con bibite e panini.