La Lazio non sbaglia e resta in scia a Napoli e Inter. Nel posticipo che chiude l’undicesima giornata di Serie A la squadra di Baroni batte 2-1 il Cagliari e si porta a quota 22 come Atalanta e Fiorentina. All’Olimpico nel primo tempo Dia (3′) sblocca subito il match approfittando di un errore di Scuffet su una punizione di Pellegrini, poi un destro di Castellanos si stampa sul palo e Luvumbo (41′) pareggia con la complicità di una deviazione di Gila. Nella ripresa Luperto respinge sulla linea un tiro di Vecino, poi Zaccagni (75′) riporta avanti i biancocelesti dal dischetto e nel finale i sardi restano in nove per le espulsioni contemporanee di Mina e Adopo (79′). Dopo la goleada di Como e a caccia della terza vittoria di fila, contro il Cagliari Baroni piazza Pellegrini al posto dello squalificato Tavares e con Zaccagni non ancora al meglio davanti si affida a Isaksen, Dia e Noslin alle spalle di Castellanos. Reduce da due sconfitte consecutive, Nicola invece schiera Makoumbou e Adopo davanti alla difesa e Zortea, Gaetano e Luvumbo dietro a Piccoli. In campo praticamente con quattro attaccanti, in avvio la Lazio aggredisce alto, attacca con tanti uomini e parte forte. Atteggiamento che schiaccia i sardi e dopo tre minuti dà subito una spallata alla gara. Scuffet sbaglia su una punizione dal limite di Pellegrini e sulla respinta corta Dia si avventa sul pallone e sblocca la partita di destro. Gol che premia il forcing biancoceleste, costringe il Cagliari a cambiare piano tattico e allunga le squadre. Da una parte i sardi alzano il baricentro, si appoggiano a Gaetano e un destro di Piccoli non centra lo specchio. Dall’altra i padroni di casa invece arretrano di qualche metro, fanno densità al limite e provano a giocare di rimessa sfruttando la rapidità degli esterni e le sponde di Castellanos. Un destro dalla distanza del Taty si stampa sul palo, poi Provedel blocca un tentativo di Adopo e la Lazio non riesce a sfruttare un paio di ripartenze. In pressione e a caccia del gol, il Cagliari aumenta i giri tra le linee, attacca la profondità con più cattiveria e spinge a sinistra. Cercato con insistenza dai compagni, Luvumbo prima impegna Provedel di sinistro, poi pareggia i conti con un destro deviato in porta da Gila. Guizzo che punisce l’atteggiamento un po’ troppo conservativo dei biancocelesti, rimette in partita gli uomini di Nicola e manda le squadre negli spogliatoi in parità.
La ripresa inizia con l’ingresso di Vecino al posto di Noslin e con la Lazio e passa al 4-3-3. Mossa che fa guadagnare metri ai biancocelesti, mescola un po’ le carte da un punto di vista tattico e riaccendo il match. Dopo un destro alto di Piccoli, Scuffet neutralizza un cross di Pellegrini e Mina respinge un destro di Castellanos. A ritmi alti e con gli spazi intasati in mediana la Lazio manovra in ampiezza e alza gli esterni per creare la superiorità numerica. Il Cagliari invece serra le linee dietro, marca a uomo e riparte cercando subito Piccoli. Luperto salva il risultato su Vecino dopo un’incornata di Castellanos, poi Baroni fa entrare Pedro al posto di Isaksen. Cambio che dà più qualità ed esperienza ai padroni di casa tra le linee e tiene alta la pressione biancoceleste. Sugli sviluppi di un calcio piazzato Castellanos non trova la porta di destro, poi Viola e Obert entrano per Gaetano e Augello. A caccia di idee e spinta, Baroni toglie Guendouzi, getta Zaccagni nella mischia e torna al 4-2-3-1. E la Lazio torna subito in vantaggio grazie proprio a un rigore del numero dieci biancoceleste per un fallo in area di Zortea su Pellegrini. Penalty che cambia tutto, segna la gara e fa andare in tilt Mina e Adopo, espulsi contemporaneamente poco dopo per doppia ammonizione. Rossi che lasciano il Cagliari in nove e chiudono il definitivamente il match. Nel finale, infatti, c’è spazio solo per un destro fuori di poco di Rovella, un altro salvataggio di Luperto e la poca lucidità di Castellanos e Pedro in contropiede. La Lazio ingrana la terza e resta in scia a Napoli e Inter. Tra sconfitta ed espulsioni, nonostante una buona prova, all’Olimpico per il Cagliari invece è una serata da dimenticare.