mercoledì, Novembre 6, 2024

Violenza sessuale a Termini, la vittima si salva con il “Signal for Help”

Le minacce e le molestie sessuali: poi il gesto d’aiuto che l’ha salvata da un possibile stupro. Il pollice piegato verso il palmo e racchiuso dalle altre dita, il cosiddetto Signal for Help con cui una 39enne, vittima di violenza, è riuscita a liberarsi del proprio aggressore, attirando l’attenzione di una pattuglia di Carabinieri.

I fatti risalgono alla notte tra venerdì e sabato. I militari della compagnia di Roma Centro, in servizio nella zona di Termini, notano un uomo che cammina tenendo stretta per un braccio una donna. Quest’ultima intercetta lo sguardo dei carabinieri e portandosi la mano dietro la schiena mima il gesto antiviolenza. I militari riconoscono la richiesta di aiuto e decidono di intervenire: l’uomo, un tunisino di 38 anni prova a fuggire ma viene fermato a poca distanza.

Per lui l’accusa è di violenza sessuale: dal racconto della vittima è emerso che nella prima parte della serata i due avevano consumato del crack nell’area cantiere di piazza dei Cinquecento. La droga, offerta proprio dal tunisino, che poi in cambio avrebbe chiesto un rapporto sessuale: davanti al rifiuto della donna, sono iniziate le minacce e i palpeggiamenti. Per salvarsi la 39enne ha raccontato di aver finto di accettare la proposta dell’uomo convincendolo però a spostarsi per consumare il rapporto. Lungo via Einaudi, l’incrocio con una pattuglia dei carabinieri e quel gesto che l’ha salvata.

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