«Non è a colpi di varianti parziali che si tutela il patrimonio storico, ambientale e paesaggistico». La Lista civica “Il Paese che vorrei” risponde al sindaco Pietro Tidei sul progetto parchi a Santa Severa. «È nostro obiettivo tutelare il patrimonio storico del Convento e della Chiesa dei Frati minori Conventuali situato a Santa Severa, insieme alla biodiversità e all’ecosistema del Parco dell’Immacolata. Da sempre ci battiamo contro la cementificazione e le speculazioni edilizie a tutela del paesaggio e del patrimonio ambientale del nostro territorio che sono alla base della salute e della qualità di vita dei residenti e della nostra attrattiva turistica – affermano dal Paese che vorrei – Per lungo tempo, l’amministrazione si è disinteressata alla minaccia che incombeva sull’esistenza del convento e del parco, ignorando gli strumenti per evitare la lottizzazione che era sul tavolo: le istanze del comitato di salvaguardia della chiesa, del convento e del parco di Santa Severa che si è speso contro la lottizzazione del terreno posto al centro della cittadina con conseguente abbattimento delle alberature. La mozione di indirizzo per salvaguardare il sito del Convento e del Parco presentata nel 2021 dai consiglieri Casella, Calistri, Fiorucci e Settanni, mai arrivata in consiglio comunale. I dettami del “Regolamento comunale per la tutela del verde e delle alberature” di cui è dotato il Comune dal 2005. Questo, disatteso da tutte le amministrazioni, prevede il censimento del verde pubblico e all’art. 19 la tutela degli alberi, anche non di pregio, censiti e posti nei giardini o parchi che rivestono significato per la memoria storica della cittadina, come nel caso del Parco dell’Immacolata. Quando si tratta di una causa di utilità pubblica, è doveroso non cercare scorciatoie. Invece sono state scelte strade propagandistiche di dubbia efficacia, dall’effetto parziale e anche rischioso, sia da parte dei proponenti che da parte del sindaco, improvvisamente sollecito, che si è affrettato a sostenere la soluzione della variante parziale al vecchio Piano Regolatore (per poi rilanciare con una “miracolistica” variante generale su Santa Severa in difesa di due parchi verdi(ossimoro))». «A seguito di approfondimenti tecnici – proseguono dal Paese che vorrei – la consigliera Di Liello che pure, condividendone la finalità, aveva prestato la sua firma alla “variante parziale” presentata in consiglio comunale, ha creduto opportuno prenderne le distanze presentando, nella commissione urbanistica precedente il consiglio, una mozione avente lo scopo di impegnare realmente a vincolare e tutelare l’unico punto di verde che a Santa Severa arriva fino al mare. La mozione è stata protocollata ed è agli atti e ci auguriamo che sia discussa in aula il più presto possibile. Spiace constatare che forze vicine al Paese che Vorrei si siano affrettate a condannare questa scelta». «La delibera di variante proposta in consiglio da una parte della destra – spiega Pcv – intendeva difendere il parco dell’Immacolata, ma era di fatto inefficace e con esito molto probabilmente fallimentare, vista anche la mancanza del parere di regolarità tecnica da parte del responsabile del Servizio urbanistico, che decreta la legittimità delle scelte amministrative. Un atto puramente propagandistico e non la soluzione del problema. La nostra città aspetta da decenni una soluzione che è sempre stata osteggiata da tutte le amministrazioni ovvero la sostituzione del vecchio Piano Regolatore del 1974 con il nuovo Piano Urbanistico Generale (Pug) integrato al Piano Paesaggistico Regionale. Basta mettere toppe, più o meno opportune, Santa Marinella e Santa Severa meritano una visione d’insieme che ne certifichi l’assetto reale e ne pianifichi il futuro allo scopo di tutelarne la bellezza e realizzarne le potenzialità. Noi intendiamo perseguire questo obiettivo e continueremo a difendere il convento e il parco dell’Immacolata e tutti gli altri luoghi che ancora rendono S. Marinella e S. Severa eleganti e caratteristiche e che costituiscono la ricchezza della nostra città. E per questo siamo pronti a un confronto con tutte le parti sociali e politiche».