venerdì, Novembre 22, 2024

Alluvione a Valencia, migliaia in piazza contro la gestione di Mazon dell’emergenza

Decine di migliaia di persone sono scese nelle strade di Valencia per protestare contro il governatore Carlos Mazon per la gestione della drammatica alluvione che il 29 ottobre ha colpito la parte sud-occidentale della Spagna, causando oltre 220 morti. A lanciare l’appello di scendere in piazza, sindacati e associazioni civiche. Durante il corteo si sono alzate grida di “assassini!” e “El pueblo muriendo y Mazon comiendo (il popolo moriva e Mazon mangiava)”, in riferimento al ritardo di ore col quale il governatore i era unito all’unità di crisi al centro operativo per le emergenze, quando già interi municipi erano già stati travolti dalle alluvioni. L’indignazione ha inondato non solo il centro di Valencia, ma anche quello di Madrid, dove migliaia di persone hanno manifestato in Puerta del Sol invocando “Mazon dimision”, e in altre città come Alicante, Gandia o Elche. Ancora proteste, quindi, dopo quelle durante la visita di domenica scorsa del re Felipe VI e di Letizia, del premier Pedro Sanchez, e dello stesso Mazon a Paiporta, uno dei comuni messi in ginocchio dalla catastrofe. Prima dell’inizio della marcia, le portavoci delle associazioni, Ana Oliver e Beatriz Cardona, hanno denunciato “le negligenze del governo della Comunità Valenziana” prima per i ritardi nel lanciare l’allarme alla popolazione e poi per la caotica gestione dell’emergenza. “Hanno dimostrato di essere incompetenti. Non meritano di dirigere le vite dei valenziani”, l’accusa. “Non hanno saputo gestire una catastrofe naturale. Non hanno saputo dare l’allarme, non sanno come organizzare gli aiuti della pulizia e la raccolta del fango e dei detriti e non saranno ovviamente capaci di organizzare la ricostruzione di cui ha bisogno il nostro Paese. Per cui devono andarsene subito”, la loro richiesta.
Portate decine di paia di scarpe sporche di fango La marcia si è svolta inizialmente in silenzio, in memoria delle vittime dell’alluvione, poi dal corteo si sono levati slogan sempre contro Mazon ma anche contro il governo centrale, che “avrebbe potuto fare molto di più”” A margine della protesta sono state portate decine di paia di scarpe sporche di fango davanti alla sede del governo della Regione. Fra i manifestanti, intere famiglie e persone di tutte le età, e molti volontari che hanno aiutato in questi giorni a ripulire dal fango e dai cumuli di rottami e detriti i municipi colpiti. Momenti di tensione si sono vissuti quando da alcuni gruppi di manifestanti sono stati esplosi petardi contro la sede del Comune. Il forte spiegamento di polizia ha disperso un gruppo che aveva lanciato arance e palle di fango contro la sede dell’amministrazione.

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