giovedì, Novembre 21, 2024

Processo Bricca: ascoltati in aula i consulenti di parte

L’ogiva trovata sulla scena del crimine è quella che ha causato la ferita letale. La mortalità è del 100% per quel tipo di lesione da arma da fuoco, dice il consulente di parte civile che assistette all’autopsia sul corpo di Thomas Bricca. Per il medico legale Antonio Grande, nulla avrebbe potuto salvare il 19enne di Alatri, colpito alla testa, il 30 gennaio del 2023, da un proiettile calibro 38 special o 357 magnum, ha ipotizzato il Ris. A esploderlo – secondo la Procura – Mattia Toson, in sella a uno scooter guidato dal padre Roberto. Per l’accusa, un agguato che aveva come bersaglio l’amico di Thomas, Omar Houdi, con cui i Toson avevano avuto degli scontri. 
Lo sparo a una distanza di 19 metri; la traiettoria dal basso verso l’alto, diretta, senza alcuna deviazione, la ricostruzione dell’altro consulente di parte, l’esperto balistico Marco Zonaro. Thomas era in piedi – riferisce il teste – e il tiratore aveva una perfetta visibilità. Un soggetto che ha dimestichezza con le armi è in grado di colpire il bersaglio a quella distanza anche con la mano sinistra, sostiene ancora il testimone. Mattia Toson è destrorso, il dato a cui si è sempre aggrappata la difesa. Quanto all’abilità con le pistole di Mattia, l’imputato era solito esercitarsi al Poligono di tiro di Veroli, dove andò anche due giorni prima del delitto di Thomas, e appassionato di Softair, sport di squadra che simula azioni militari. Questa specialità, sostiene sempre Zonaro, migliora la mira e consente di aver un braccio più fermo.

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