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L’incredibile vicenda dell’83enne abbandonata in Comune ad Ardea. "Ecco la mia storia. Rivoglio i miei soldi" - Quotidiano La Voce
mercoledì, Novembre 13, 2024

L’incredibile vicenda dell’83enne abbandonata in Comune ad Ardea. “Ecco la mia storia. Rivoglio i miei soldi”

Parla Teresa, la donna di 83 anni che l’8 novembre uno sconosciuto ha abbandonato letteralmente al Comune di Ardea, sparendo dopo averla abbandonata.
Di fatto la donna si trovava negli uffici comunali di via Salvo D’Acquisto, con una valigia con le sue cose messe alla rinfusa e visibilmente in stato confusionale. Nessuna traccia dell’uomo che l’avrebbe accompagnata, tale Agostino. Dal Comune hanno chiamato i Carabinieri della tenenza di Ardea che si sono subito attivati. I militari hanno identificato la donna che fino al 2020 ha abitato in provincia di Bari, per poi trasferirsi in Albania dalla cognata e dal fratello. Nelle valigie è stato trovato un biglietto aereo da Tirana il 7 ottobre. Dove è stata fino all’8 novembre? Probabilmente in una struttura per anziani abusiva. Non risulta avere familiari in vita e sebbene abbia un evidente degrado cognitivo dopo la visita dei sanitari del 118, fatti intervenire sul posto, è risultata in buone condizioni di salute e al momento si trova in una struttura per anziani. Indagini sono in corso per risalire alla persona che l’ha accompagnata e abbandonata al Comune di Ardea. Non si esclude che si trovasse ospite da qualcuno in zona e poi è stata abbandonata. «Voglio i miei soldi, voglio la vita che avevo prima della morte di mio marito e rivoglio e la mia casa», ha detto Teresa a La vita in diretta. «Dopo che è morto mio marito la mia vita è finita. In Albania, dopo la morte di mio fratello, mia cognata mi dice: conduco io la tua vita. Lei ha il mio bancomat, lei fa spesa, ha i miei soldi». «Mi hanno fatto venire in Italia per firmare la reversibilità della pensione di mio marito. Mia cognata mi ha presentato tale Gabriella che ha organizzato il viaggio in Italia. Io sono una che si fida e mi sono fidata». «Dicevano che c’era bisogno della mia presenza in Italia per questa firma e quindi, una volta arrivata a Roma, mi hanno presentato Agostino, il gestore di una struttura per anziani.

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