sabato, Novembre 16, 2024

Morte Margaret Spada, l’autopsia della 22enne: “Quadro di grave sofferenza”

All’Istituto di medicina legale del policlinico di Tor Vergata a Roma è stata effettuata l’autopsia sul corpo di Margaret Spada, la ragazza di 22 anni deceduta dopo un intervento di rinoplastica parziale in un centro medico della Capitale. Da quanto si apprende, la morte della ragazza sarebbe avvenuta per arresto cardiocircolatorio in un quadro di “sofferenza acuta”. Cosa sia stato a provocarla, tuttavia, non è stato ancora accertato con precisione: sarà necessario attendere i risultati degli esami tossicologici e istologici. I periti, compresi quelli di parte nominati dal legale di parte civile della famiglia della 22enne, avranno 60 giorni di tempo per effettuare tutti gli approfondimenti medici. Intanto un altro tassello sembra aggiungersi alla drammatica vicenda. Dopo la chiusura da parte degli inquirenti dell’appartamento dove si sarebbe svolta l’operazione, la richiesta dei genitori di capire cosa è successo e perché la figlia è deceduta, arrivano le parole di una collaboratrice dello studio medico che, apparentemente, smontano quanto fino a ora ricostruito dalle indagini. “State dando colpa a chirurghi che non c’entrano assolutamente niente con tutta questa storia, ci state facendo saltare una marea di interventi in clinica. Non è assolutamente lui il medico che l’ha operata!” Esordisce così a ‘Storie Italiane’ su Rai1 una collaboratrice dell’ambulatorio dove Margaret Spada si è recata per effettuare la rinoplastica. Dopo l’intervento la giovane è stata ricoverata d’emergenza in ospedale, dove purtroppo è deceduta tre giorni dopo. “Che ne sappiamo noi signora mia di chi l’ha operata”, prosegue la donna al telefono, “Il dottore opera soltanto in clinica, ed è abbastanza alterato perché abbiamo ricevuto più di 200 chiamate stamattina per disdette, annullamenti, accertamenti. Non c’entra assolutamente niente con questa situazione”. Relativamente all’ambulatorio in cui si è recata Margaret, e dove il medico si appoggia, precisa: “Non è sotto sequestro, ci sono dei lavori in corso. Soprattutto non capisco perché state dando colpa ad un chirurgo giovane: lui opera solo in clinica, in quel posto si fanno solo piccoli interventi. Noi questa ragazza non la conosciamo e, tramite mie conoscenze al Sant’Eugenio, ho saputo che aveva altre patologie. L’intervento non è nemmeno iniziato, quindi è successo qualcosa durante l’anestesia”. La trasmissione ha raccolto anche un’altra testimonianza esclusiva di una paziente del centro medico: “Io sono stata operata nell’ambulatorio in questione e ho subito un intervento decisamente importante”.

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