L’economia italiana si regge sulla forza delle piccole e medie imprese. Un concetto sostenuto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto all’assemblea nazionale di Confesercenti a Roma. “Abbiamo superato serie difficoltà, anche in stagioni recenti, grazie alla vitalità, al coraggio, al sacrificio delle tante nostre imprese, diffuse sul territorio. Il mondo del commercio, le reti di piccole e medie imprese, sono state un presidio di resilienza per il nostro Paese. Resilienza anche civile, non soltanto di valore economico”, ha detto Mattarella. “Il ruolo dei corpi intermedi, la concertazione tra parti sociali e istituzioni consentono di raggiungere punti di equilibrio e di costruire il futuro. Il dialogo, l’ascolto, sono gli strumenti che hanno consentito all’Italia di progredire: si colgono, talvolta, spinte a considerare un valore, invece, la rottura, lo scontro. Quasi che il progresso non passi, al contrario attraverso la coesione e la partecipazione. La interlocuzione non è un inciampo, un fastidio, un rito: è l’esplicarsi della democrazia di un Paese, della vita di una comunità non di sudditi ma di cittadini consapevoli”, ha proseguito il capo dello Stato. “Cosa sarebbe accaduto, durante la fase più acuta della pandemia, senza i negozi di prossimità, i servizi, gli artigiani, nei grandi e nei piccoli centri? Cosa potrebbe accadere oggi senza la rete delle attività commerciali, dei servizi, dell’artigianato che contribuisce a stabilizzare la vita quotidiana delle comunità pur di fronte alle difficoltà della congiuntura? La Repubblica vi è grata, per il vostro impegno e per il lavoro dispiegato nella vostra vita”, ha aggiunto. Sergio Mattarella ha poi sottolineato come lo sviluppo economico del nostro Paese passi anche attraverso la presenza e l’integrazione dei cittadini immigrati che realizzano impresa in Italia. “Il rilancio dell’economia passa dalla consapevolezza del ruolo di ciascun singolo attore del tessuto produttivo. In questo ambito, sta crescendo anche la presenza di aziende guidate da cittadini immigrati. Dal commercio giunge pertanto anche un impulso all’integrazione, potente fattore di sicurezza. Interesse del commercio – interesse vitale – è contrastare sempre l’illegalità: dalle contraffazioni e dalle forme di commercio abusive fino alle infiltrazioni criminali”, ha detto il presidente della Repubblica all’assemblea nazionale di Confesercenti. Al mondo delle Pmi “è ascrivibile il 99% delle imprese, il cui fatturato giunge al 70% di quello complessivo. Appare evidente che stiamo parlando della spina dorsale del Sistema Italia. La densità delle imprese – oggi gravata da una pesantissima denatalità, in parallelo con quella demografica – è sintomo della vitalità dei territori – ha proseguito Mattarella-. La crescita delle imprese dunque non è – o non è soltanto – un affare privato, del singolo imprenditore o investitore, ma è anche un impegno che rafforza la società, fa progredire la nostra Repubblica”, ha rimarcato. “L’attività che svolgete vi rende anche un barometro significativo: il negozio è lo spazio in cui il rapporto con il cittadino-consumatore è quotidiano e le preoccupazioni, i bisogni, le aspettative delle persone riempiono necessariamente le nostre relazioni. Non va mai dimenticato che il tessuto connettivo del commercio e dell’imprenditoria diffusa costituisce elemento di coesione della società. Non va lacerato il tessuto dei piccoli esercizi, dei negozi storici delle città e dei paesi. La pluralità è un bene prezioso”. “In questi oltre cinquant’anni – ha concluso il capo dello Stato – Confesercenti, ha corrisposto all’impegno assunto di concorrere a far crescere il nostro Paese. Vi auguro di continuare su questa strada”.