“Se i privati non ci vogliono investire qual è l’unico soggetto che resta? Il pubblico: o il Comune direttamente o lo Stato tramite le sue società strumentali, come Sport e Salute, Invimit o simili. Hippogroup? Li potremmo tenere, in attesa di assegnazione, ma il contributo del ministero andrebbe a pagare le cartelle che il Comune deve esigere. Sospensione delle cartelle? Il giudice non ce l’ha detto, anzi ci ha già dato ragione su 5 milioni”. Così l’assessore allo Sport di Roma Capitale Alessandro Onorato in commissione capitolina Trasparenza sull’ippodromo di Capannelle. Ora il Campidoglio, hanno spiegato sia Onorato sia i suoi tecnici in audizione, è propenso a provare a lanciare un’altra gara ponte, magari rivolta “non solo a chi fa galoppo e trotto, ma anche a chi fa impresa in genere. Noi abbiamo spiegato a Hippogroup la situazione, loro hanno impugnato il bando, vedremo cosa dirà il tribunale”. Hippogroup potrebbe, in qualche modo, rimanere dentro ma “è chiaro – ha sottolineato Onorato – che il contributo di 4,2 milioni che arriva dal ministero verrebbe assorbito dalla cartella” cioè andrebbe a scomputo della morosità nei confronti del Comune. “Noi – ha aggiunto – stiamo cercando ogni possibile soluzione perché Capannelle chiuda. Ora capiremo la posizione di Hippogroup. Ma a finanziamenti invariati per evitare la chiusura i soldi li dovrebbe mettere il Comune di Roma?”. Onorato ha spiegato la situazione, definendola “incancrenita e di difficilissima soluzione. Il settore dell’ippica è in crisi da tantissimi anni. Il ministero dell’Agricoltura ha dei fondi per sostenere il settore” ma si è passati da 11 milioni a 4,3 milioni per l’ultimo anno. Fino al 2016 Hippogroup “pagava un canone sostenibile” ma “nel 2016 l’amministrazione Raggi applicò un canone di 2 milioni l’anno, che era una follia senza senso perché da una parte lo Stato, tramite il ministero, ti manda i fondi e con l’altra, tramite il Comune, ti toglie la metà del budget”.