Nell’aula consigliare del Comune di Ladispoli si è svolto un convegno sulle “Cure palliative”. Evento voluto ed organizzato dall’AVO Ladispoli (Associazione Volontari Ospedalieri). Incontro molto interessante e sempre più attuale. Obiettivo delle cure palliative èdare qualità e dignità alla vita del malato fino alla fine. Le cure palliative sono un insieme di trattamenti terapeutici rivolti ai malati terminali (affetti da malattia inguaribile oncologica e non oncologica) ed hanno l’obiettivo di garantire alla persona malata la migliore qualità della vita possibile. Quando non si può più guarire bisogna curare. Lo scopo delle cure palliative non è accelerare la morte. Si è parlato di Hospice (strutture che accolgono i malati terminali) dove i malati possono trascorrere il tempo con i propri cari, ricreando un ambiente famigliare ed accogliente, per vivere il tramonto della vita più dignitoso possibile. Dopo i saluti da parte delle autorità del comune di Ladispoli, la dottoressa Alessandra Feduzi assessore alla Sanità, del dottor Gabriele Fargnoli assessore alle politiche sociali, sono intervenuti il Dottor Francesco Scarcella (Società Italiana Cure Palliative Lazio) con una interessante e formativa relazione su alcuni cenni storici, culturali e legislativi. Il dottor Alessandro Jenkner (Centro Cure Palliative Pediatriche, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù) sulle cure palliative pediatriche e dell’ Hospice del Bambino Gesù di Palidoro. Angelo Lucignani, vicepresidente A.D.A.M.O. Associazione Domiciliari Assistenza Malati Oncologici) ha sottolineato l’importanza dell’Hospice di Civitavecchia che “ADAMO” ha fortemente contribuito alla sua realizzazione e la loro opera come volontari per l’assistenza e trasporto di malati oncologici. Ha concluso l’incontro Carmen Zullo, presidente Avo Fiumicino che presta servizio presso l’ospedale Bambin Gesù di Palidoro dove è presente un centro cure palliative pediatriche. Tutte testimonianze forti ed efficaci per il fine vita. La nostra vita ha dei traguardi che non possiamo evitare.