La Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha invitato il governo tedesco a decidere comunque di trasferire i missili a lungo raggio Taurus all’Ucraina. Metsola ha rilasciato un’intervista ai media tedeschi. Metsola ha osservato che per l’Ucraina “il tempo è essenziale” e la Russia sta aumentando la pressione. La Presidente del Parlamento europeo ha sottolineato che l’Ucraina “non puo’ aspettare per sempre” e che esiste un ampio sostegno nel Parlamento europeo a favore di una tale decisione da parte della Germania. Prima gli Usa e la Gran Bretagna, e ora anche la Francia segnala a Kiev il permesso di utilizzare armi a lungo raggio contro obiettivi in territorio russo “per autodifesa”.
A parlare è stato il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot: per lui l’Ucraina potrebbe anche lanciare contro la Russia i missili forniti da Parigi “nella logica dell’autodifesa”. In un’intervista pubblicata in anticipo dall’emittente britannica BBC, il capo della diplomazia francese non ha precisato se ciò sia effettivamente già accadut. Inoltre non ha parlato di un permesso formale o recentemente formulato, anzi Barrot ha ribadito la posizione ben nota della Francia. Il presidente Emmanuel Macron aveva già affermato a maggio, durante la sua visita di stato in Germania, che l’Ucraina deve essere in grado di neutralizzare gli obiettivi militari russi direttamente coinvolti nelle operazioni contro il suo territorio. Il diritto internazionale è chiaro: l’Ucraina ha il diritto di difendersi. Il ministro della Difesa lituano, Laurynas Kasciunas, e il suo omologo ucraino, Rustem Umerov, hanno sottoscritto oggi a Vilnius un accordo sulla cui base la Lituania si impegna a fornire sostegno finanziario all’industria della difesa di Kiev. Lo annuncia il mistero della Difesa lituano. Il documento odierno rappresenta un’integrazione all’accordo bilaterale per il reciproco sostegno alla produzione di armi e munizioni e l’attuazione di progetti congiunti nel campo dell’industria bellica, sottoscritto tra Lituania e Ucraina a Kiev lo scorso 4 novembre. Kasciunas ha confermato che l’anno prossimo la Lituania rispetterà il suo impegno a destinare lo 0,25% del proprio Pil a favore del comparto della difesa e della sicurezza dell’Ucraina fornendo aiuto militare e consulenze, sostengo alla formazione e alla riabilitazione dei militari di Kiev. Non ci sono “linee rosse” quando si tratta di sostegno all’Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot in un’intervista alla Bbc che andrà in onda integralmente domani. L’Ucraina, ha spiegato Barrot, può lanciare missili francesi a lungo raggio in Russia “nella logica dell’autodifesa”, non confermando però siano già stati utilizzate in questo modo. “Il principio è stato stabilito… i nostri messaggi al presidente Zelensky sono stati ben accolti”. Il presidente francese Macron – ricorda la Bbc – ha dato l’assenso della Francia all’inizio di quest’anno a lanciare i suoi missili in territorio russo. Ma le parole di Barrot sono significative, arrivando a pochi giorni dalla notizia che missili a lungo raggio di Usa Regno Unito sono stati utilizzati in quel modo per la prima volta. Barrot, che ieri ha tenuto colloqui con il ministro degli Esteri britannico David Lammy a Londra, ha detto che gli alleati occidentali non dovrebbero porre limiti al sostegno all’Ucraina contro la Russia e “non stabilire ed esprimere linee rosse”.