Arriva una nuova buona notizia per Donald Trump. Il procuratore speciale Jack Smith ha archiviato il procedimento per l’assalto a Capitol Hill e ha annunciato che lascerà cadere anche l’iter contro il presidente eletto per i documenti segrete portate a Mar-a-Lago. “È una grande vittoria per lo Stato di diritto”, ha commentato il tycoon. “Il popolo americano ha rieletto il presidente Trump con un mandato schiacciante per rendere l’America di nuovo grande”, si legge ancora nella nota del portavoce Steven Cheung. “La decisione odierna del dipartimento di Giustizia rappresenta una grande vittoria per lo Stato di diritto. Il popolo americano e il presidente Trump vogliono che si ponga fine alla strumentalizzazione politica del nostro sistema giudiziario e non vediamo l’ora di unire il nostro Paese”. Il procuratore Smith aveva già chiesto una sospensione per valutare il da farsi, dato che un presidente in carica non può essere perseguito e che non ci sarebbe stato il tempo per un processo prima dell’insediamento del tycoon.
Il caso dei documenti classificati di Mar-a-Lago Il procuratore speciale Jack Smith ha chiesto l’archiviazione del caso relativo ai documenti classificati dopo aver presentato una mozione analoga, per il processo legato al coinvolgimento del presidente eletto nelle rivolte culminate con l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. Nei documenti depositati presso la Xorte d’appello, a cui il Dipartimento della Giustizia ha inizialmente fatto ricorso per riprendere il processo, Smith ha fatto riferimento alla politica del governo federale che non permette l’avvio di procedimenti giudiziari nei confronti dei presidenti in carica. Per i co-imputati Walt Nauta e Carlos de Oliveira, che lavorano per Trump e sono accusati di averlo aiutato a ostacolare un’indagine federale su documenti governativi classificati, il procedimento va invece avanti. Anche in caso siano riconosciuti colpevoli, è probabile che saranno poi graziati dal presidente eletto dopo il suo insediamento.
Finisce la lunga “saga legale” di Trump La richiesta di archiviazione ha messo fine a una lunga saga legale culminata nel parziale, ma decisivo, successo dei legali di Trump davanti alla Corte Suprema, che ha riconosciuto l’immunità per gli atti commessi nell’esercizio delle funzioni presidenziali. Una mossa che ha costretto il procuratore Smith a riformulare i capi di imputazione per l’assalto al Campidoglio, contestando al tycoon solo le accuse legate al suo ruolo di candidato, ma con un ulteriore fatale slittamento dei tempi.
I “guai” del procuratore Smith Intanto la giudice del caso Mar-a-Lago aveva affondato il procedimento, definendo “incostituzionale” la nomina di Smith. Quest’ultimo ha impugnato la sentenza, ma i tempi dell’appello hanno causato un ulteriore ritardo. Con l’annunciata minaccia di essere licenziato, il procuratore speciale ha preferito giocare d’anticipo azzerando tutto, con l’intenzione di dimettersi prima dell’insediamento Trump.
Pena rinviata a Trump anche il caso della pornostar Stormy Daniels La scorsa settimana è stata inoltre rinviata indefinitamente a New York la sentenza per il caso pornostar, nonostante una giuria abbia riconosciuto colpevole il presidente eletto. Resta in piedi solo il processo statale per i tentativi del tycoon di ribaltare i risultati del voto in Georgia nel 2020, ma anche quel caso si sta trascinando. Una Corte d’Appello sta valutando se ribaltare una precedente sentenza che consente alla procuratrice distrettuale Fani Willis di restare come rappresentante della pubblica accusa, nonostante un rapporto segreto che aveva con un procuratore da lei assunto.