Andrà in scena stasera al teatro di Aprilia “Una storia nera, quasi vera” . Prendendo spunto da un tragico fatto di cronaca realmente accaduto, nella pièce si ripercorre nei risvolti più inquietanti l’oscura vicenda che vide una setta, nata e prosperata in una città del nord Italia, macchiarsi di ogni tipo di violenza e di efferatezza. Persecutori, vittime e inquirenti interagiscono drammaticamente tra loro in un complesso e serrato intreccio di relazioni di difficile decifrazione, di sentimenti forti e spesso contrastati, di laceranti sensi di colpa, mantenendo costantemente alta la tensione narrativa. Continui colpi di scena conducono in un crescendo di pathos, all’articolato, imprevedibile e sorprendente finale di un’opera nera che risulta, al tempo stesso, una profonda introspezione psicologica e un severo ammonimento per chi, per qualsiasi motivo e in qualsiasi circostanza, si trovi a venire in contatto con individui e organizzazioni il cui unico fine, a ben vedere, è costituito dal plagio e dalla disumanizzazione di vittime inconsapevoli scelte tra i più esposti e i più fragili. I personaggi, analizzati e scolpiti con una nettezza capace di esaltare i contrasti tra la luce e l’ombra presenti in misura più o meno rilevante all’interno di ciascun essere umano, sono di quelli destinati a rimanere a lungo impressi nella memoria dello spettatore. Fino ad arrivare alla dimostrazione tangibile che, alla fine, nella maggior parte dei casi sono sempre le piante infestanti a prevalere sulle sane, è sempre il male ad avere la meglio. E che certe ferite quasi mai riescono a rimarginarsi. O forse no?