Tre sconfitte consecutive fanno male, non solamente alla classifica, ma possono avere conseguenze anche sul morale. Proprio in questi casi si vede la forza di una società, di un allenatore, di un gruppo. Saper incassare il colpo, imparare a non incassarne altri, rialzarsi e affondare il proprio, consapevoli che nel proprio arco di frecce ce ne sono tante. Questo è quello che ci si aspetta dal Città di Cerveteri, che domenica scorsa contro il Nuova Pescia Romana, ha subito la sua terza sconfitta di seguito. Uno 0 a 1 interno, che segue l’ 1 a 0 sul campo del Grifone Gialloverde e l’1 a 2 interno rimediato dal Tarquinia. Tre sconfitte che però evidenziano tanti aspetti in comune. Il primo, si comincia da quello più positivo se così si può definire, è che il Cerveteri gioca, il Cerveteri corre e non molla mai. Testimonianza più concreta, giunge dal secondo tempo della partita contro il Pescia: 45minuti giocati in attacco, intensità e calciatori pronti a ringhiare sul pallone fino a che non fischia l’arbitro. E sempre in tema di arbitri, c’è da aggiungere anche che il Cerveteri non è stato estremamente fortunato nelle ultime uscite. Sia chiaro, nessuna malafede o complotto, ci mancherebbe, ma forse qualche svista di troppo c’è stata. Poi ovvio, ci sono anche aspetti da migliorare: uno su tutti è quello legato al fronte d’attacco. Premessa d’obbligo, non ci permetteremo mai di dare consigli di calciomercato al Presidente o al Direttore Sportivo. Chi frequenta i campi da calcio ogni giorno è ben consapevole di quali siano i costi di gestione di un impianto sportivo delle dimensioni dell’Enrico Galli e quali siano i costi per assicurarsi in rosa un attaccante capace di cambiare le sorti di un campionato. La considerazione quindi è legata solo ed esclusivamente a chi è già in rosa. Non si sentano presi di mira gli attaccanti di Mister Gabrielli. Al contrario, la speranza è che si sentano spronati nel leggere l’articolo. Ma lì davanti, serve più cattiveria. Si segna poco. Per esser più precisi, per la quantità di azioni e schemi offensivi che si vedono ogni partita, si segna poco. Dunque, serve più cattiveria negli ultimi metri. Caratteristiche che certamente, per essere stati inclusi nel progetto sin da inizio stagione, i ragazzi hanno in abbondanza. Caratteristiche che il Mister e la società si aspettano già da domenica prossima nel test contro il Pomezia in trasferta. I tifosi sognano la vittoria, ma già muovere nuovamente la classifica sarebbe soddisfacente, soprattutto per il morale. Il campionato è ancora lungo e nessuno deve farsi rincorrere dagli incubi del passato, il Campionato di Promozione è maestro in colpi di scena e tutto può accadere. Il futuro del Cerveteri è nelle gambe, negli occhi e nella testa di questi ragazzi: non nella penna di chi commenta da fuori. Fuori dal rettangolo verde, si fanno solamente considerazioni, e quelle non scendono in campo. Testa bassa dunque, riazzerare tutto, tenere ciò che finora è andato bene e lasciarsi alle spalle ciò che non è andato. Si riparte: Cerveteri vuole un grande Cerveteri!