giovedì, Dicembre 5, 2024

Arresti nel gruppo neonazista “Werwolf”. “Nel mirino l Meloni e un economista”

La polizia ha arrestato 12 presunti membri di un gruppo suprematista e neonazista denominato “Werwolf Division”. Secondo gli inquirenti, avrebbero pianificato “gravi attentati” attraverso l’azione di “lupi solitari”. Anche ai danni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e di un economista del World Economic Forum. È quanto emerge da alcune conversazioni degli indagati inserite negli atti dell’inchiesta.
Le accuse rivolte loro sono di associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e detenzione illegale di arma da fuoco. Si è parlato inoltre di attività di propaganda, proselitismo e predisposizione di azioni violente, come l’epurazione dei traditori del movimento.  I 12 arrestati facevano parte di “una vera e propria cellula organizzata già in fase operativa” e “in grado di realizzare attentati anche con le tecniche usate dai cosiddetti ‘lupi solitari’ sia suprematisti che jihadisti. Oltre ai componenti della “cellula organizzata”, ci sono altri 25 indagati nei confronti dei quali sono state eseguite perquisizioni in tutta Italia. Le indagini sono coordinate dalla Dda di Bologna e Napoli e dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, oltre che dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione. Le perquisizioni sono state eseguite a Bologna, Bari, Brindisi, Lecco, Milano, Monza Brianza, Modena, Palermo, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Roma, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza, contro l’associazione, attiva anche in rete sulla piattaforma Telegram. I 25 indagati, alcuni dei quali già sottoposti a perquisizione dalle Digos di Bologna e Napoli a maggio 2023, di età compresa tra i 19 e i 76 anni, sono accusati di aver a vario titolo promosso, organizzato e preso parte all’associazione Werwolf Division, successivamente rinominata “Divisione Nuova Alba”, quest’ultima ancora più ristretta e nata con la finalità di occultare le progettualità più violente e strumentale anche alla formazione di “guerrieri”.   Sui componenti della cellula gli inquirenti scrivono in una nota che “seguendo ideali suprematisti e neonazisti, nella loro espressione più estrema dell’accelerazionismo e basandosi altresì sulla negazione e sull’apologia della Shoah, miravano al sovvertimento dell’attuale ordinamento per l’instaurazione di uno Stato etico e autoritario incentrato sulla ‘razza ariana’ anche con il progetto di azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni”. Le indagini svolte dalle Digos di Bologna e Napoli, portate avanti con le più sofisticate tecnologie e con le classiche attività di polizia, hanno rivelato che il gruppo svolgeva la sua attività di propaganda e reclutamento di “nuovi uomini e donne pronti alla rivoluzione” attraverso i suoi gruppi Telegram e con incontri dal vivo e volantinaggi svolti nel Bolognese. Il gruppo si definiva “segreto, composto da pochi camerati validi e fedeli, pronti ad agire”. In particolare, nel 2022 era stato trovato dalla Digos un volantino, diffuso sul territorio emiliano, definito dai militanti “esplosivo”, raffigurante l’immagine di un uomo con la cosiddetta “skullmask” e armato con accanto il simbolo nazista del sole nero e la citazione dell’estremista di destra francese Dominique Venner: “Nulla sarà compiuto finché i germi del regime (liberale) non saranno sradicati fino all’ultima radice. Per questo bisogna distruggere la sua organizzazione politica, abbattere i suoi idoli e i suoi dogmi, eliminare i suoi padroni noti e quelli occulti, mostrare al popolo come è stato tradito, sfruttato e insozzato”.

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