giovedì, Dicembre 26, 2024

I ribelli siriani hanno raggiunto la periferia di Damasco. La testa del padre di Assad come vessillo

Un gruppo di ribelli anti-regime mostrano il vessillo della statua di Hafez al-Assad, padre dell’attuale presidente siriano Bashar al-Assad, nel sobborgo di Jaramana, a Damasco, un settore a maggioranza drusa e cristiana. A riferirlo sono testimoni locali citati da agenzie. Secondo il loro racconto, “decine di manifestanti nella piazza principale di Jaramana” hanno fatto cadere la statua dell’ex presidente siriano. Un altro testimone ha riferito di aver visto la distruzione della statua mentre passava per la piazza poco dopo. Dei video pubblicati su Internet mostrano giovani uomini che rovesciano la statua e cantano slogan anti-Assad.  Bashar al-Assad “sta proseguendo il suo lavoro e i suoi doveri nazionali e costituzionali dalla capitale”. Lo ha comunicato la presidenza siriana, respingendo così “le voci e le false notizie secondo cui il presidente Bashar al-Assad avrebbe lasciato Damasco”. Nelle ultime ore erano emerse notizie su una sua possibile fuga all’estero. L’inviato speciale americano per il Medioriente, Amos Hochstein, che ha guidato i colloqui per il cessate il fuoco in Libano, ha affermato che “ciò che sta accadendo ora in Siria crea una nuova debolezza per Hezbollah, perchè rende difficile il trasferimento di armi dall’ Iran, mentre Teheran si sta allontanando da Assad”. Lo riferisce Ynet citando Reuters. “Non abbiamo distrutto Hezbollah. Forse l’organizzazione non è abbastanza forte per attaccare Israele o sostenere Assad, ma non si è ancora arresa”, ha detto Hochstein. “Gli Stati Uniti devono intensificare il loro sostegno all’esercito libanese, e così dovrebbero fare tutti gli altri.” “Il collasso della Siria non è una sorpresa, ma le ultime due volte, due grandi potenze sono arrivate in suo aiuto”. A margine del Forum a Doha sono iniziati i colloqui tra Iran, Russia e Turchia sulla situazione in Siria, dove i ribelli continuano ad avanzare da nord e da sud verso Damasco. Lo ha riferito il ministero degli Esteri di Teheran. I tre ministri degli esteri, Abbas Araghchi per l’Iran, Serghei Lavrov per la Russia e Hakan Fidan per la Turchia, si riuniscono – ricorda l’agenzia iraniana Irna – nel cosiddetto “formato Astana”, da una riunione del 2017 nella capitale del Kazakistan, che fu convocata per garantire il futuro equilibrio politico-strategico in siria, che i recenti sviluppi sembrano sovvertire completamente. Il ministro iraniano Araghchi, scrive l’ Irna, ha espresso il suo sostegno completo al governo siriano del presidente Bashar al Assad e ha accusato Israele e Stati Uniti di appoggiare i ribelli jihadisti che stanno imperversando, minacciando Damasco.

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