L’arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich, ha bussato tre volte sulle porte di Notre-Dame, decretando così ufficialmente la riapertura della Cattedrale. L’edificio ha riaperto per la prima volta dal devastante incendio del 2019 dopo un restauro durato cinque anni. “Fratelli e sorelle, entriamo ora a Notre-Dame. Aprite le vostre porte per riunire nella gioia i figli di Dio dispersi”, ha detto monsignor Ulrich. La facciata si è illuminata, accompagnata dal coro, in un momento solenne ammirato da tutti i presenti. Macron: “Dopo cinque anni l’abbiamo ricostruita ed è ancora più bella”. L’emozionante cerimonia di riapertura ha visto la partecipazione di circa 1.500 gli ospiti, tra autorità francesi, capi di Stato, personalità religiose. Quando è divampato l’incendio a Notre-Dame “tutto sarebbe potuto vacillare e la Cattedrale sarebbe potuta sparire dinnanzi ai nostri occhi”, ha ricordato Macron nel suo discorso in occasione della riapertura. “Invece abbiamo scelto un sussulto di volontà e abbiamo deciso di ricostruire con speranza Notre-Dame ed è più bella di prima, lo abbiamo fatto in cinque anni”.
Macron: “Restituiamo Notre-Dame a Parigi e al mondo intero” Macron ha poi espresso la “gratitudine della nazione francese verso tutti quelli che hanno salvato, aiutato e ricostruito Notre-Dame de Paris”. Ha quindi ringraziato anche tutti quelli “che sono presenti nel momento in cui ci prepariamo a restituirla ai cattolici, a Parigi, alla Francia e al mondo intero”.
Chi era presente alla cerimonia: da Trump a Zelensky A Parigi sono arrivati, tra gli altri, il presidente eletto americano, Donald Trump, l’attuale First Lady Jill Biden, il principe britannico William, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giorgia Meloni, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, applauditissimo al suo ingresso. A sorpresa, anche Elon Musk. Nonostante l’invito, assente Papa Francesco che però ha inviato un messaggio, chiedendo che la rinascita di Notre- Dame “costituisca un segno profetico di rinnovamento della Chiesa in Francia”. Durante la cerimonia non è mancata la doverosa standing ovation ai pompieri che nella terribile notte dei 15 aprile rischiarono la vita per domare le fiamme. Il maltempo che si è abbattuto su Parigi non ha però rovinato i piani dell’organizzazione. La cerimonia che inizialmente sarebbe dovuta svolgersi all’esterno è stata infatti spostata all’interno, a causa dei forti venti.
A margine della cerimonia c’è stato anche l’incontro trilaterale, dalla durata di circa mezz’ora, con Trump e Zelensky all’Eliseo. “Stati Uniti, Ucraina e Francia. Riuniti per Notre-Dame. Continuiamo i nostri sforzi congiunti per la pace e la sicurezza”, ha commentato Macron. Zelensky ha parlato di incontro “proficuo” e ha ringraziato Trump.