Oltre dodici minuti di applausi per “La forza del destino” di Giuseppe Verdi diretta da Riccardo Chailly per la regia di Leo Muscato, che questa sera ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala. Tra gli applausi anche qualche “buuu” all’indirizzo della soprano Anna Netrebko. Un’opera che è una condanna delle guerre. E di questo tema parla all’ingresso il sovrintendente del teatro milanese, Dominique Meyer. “Con tutte le nostre forze vorremmo il ritorno alla pace – dice il sovrintendente della Scala Dominique Meyer commentando l’opera verdiana, che è una condanna delle guerre -. Al mondo c’è un numero pazzesco di guerre e ogni volta che si trova la pace è una vittoria per l’umanità. Ma al momento non si può essere molto ottimisti”. L’opera ha preso il via dopo la consueta esecuzione dell’inno di Mameli. Assente quest’anno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel palco reale del Teatro alla Scala hanno preso posto il presidente del Senato Ignazio La Russa, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e la senatrice Liliana Segre.
“Spero di vedere duemila persone uscire con un sorriso da un orecchio all’altro – ha proseguito il sovrintendente -. C’è sempre una relazione dialettica tra il soggetto d’opera e la vita reale. Non è che ci possa portare all’ottimismo” ma, ha sottolineato, “crediamo sempre che l’umanità faccia dei progressi. L’opera ci fa mettere il dito in questo fatto non tanto bello, questa storia di guerra che si sviluppa nell’arco di tre secoli”. “Non mi aspetto nulla, noi vogliamo aprire la stagione d’opera”, ha risposto Meyer a chi gli chiedeva se si aspetta qualche colpo di scena come lo scorso anno.
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala ha avuto parole di elogio per Meyer, che lascerà il posto a Fortunato Ortombina. “Meyer è stato un grandissimo sovrintendente, anche nel periodo del Covid dove ha fatto qualcosa di straordinario, è sempre stato molto collaborativo – ha detto Sala -. A volte siamo stati criticati per avere preso sovrintendenti stranieri ma lui è profondamente legato alla città. Ortombina proseguirà nel suo percorso e farà del suo, conosce il Teatro alla Scala, sono sicuro che è una buona scelta”.
Per l’etoile Roberto Bolle quella di stasera alla Scala “è un’opera che rispecchia anche molto il mondo attuale perché appunto è molto incentrata sulla guerra quindi credo che si sentirà molto questo parallelo con la realtà e la finzione che viene portata in palcoscenico”. “Però c’è anche molta spiritualità in quest’opera – ha aggiunto – c’è una richiesta di pace, di amore, che credo che pervada poi alla fine tutto questo insieme di guerra, di distruzione, di miseria che si percepisce andando avanti poi nell’opera”. “‘La forza del destino’ di Giuseppe Verdi è molto più di un capolavoro musicale: è un’opera che ci parla di sfide, ostacoli e della volontà di affrontarli con determinazione. Una forza di combattere che, in qualche modo, è assimilabile al coraggio e alla resilienza dei milanesi e dei lombardi – ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana -. La scelta di questa opera come apertura della stagione scaligera – ha aggiunto Fontana – non è solo artistica, ma simbolica: celebra quei valori di forza, passione e determinazione che sono parte integrante dell’identità lombarda”. Dal loggione un urlo: “Salvate Sant’Agata” Un urlo, ‘Salvate Sant’Agata’, si è levato dal loggione del Teatro alla Scala di Milano, poco prima dell’inno di Mameli, per la Prima de “La forza del destino” di Giuseppe Verdi. Il riferimento è alla villa di Giuseppe Verdi a Villanova d’Arda, in provincia di Piacenza, che è stata messa in vendita ed è ora chiusa. Qualche applauso dal pubblico, e l’assicurazione del sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi che il governo “sta seguendo la vicenda. La salveremo”. Già diversi teatri italiani hanno partecipato all’iniziativa del ministero ‘Viva Verdi’, la Scala con una anteprima del Macbeth lo scorso 15 giugno che ha permesso di raccogliere 151mila euro.
La “Forza del destino” colpisce ancora: rotta la corda di un violino La maledizione della ‘Forza del destino’ colpisce anche alla prima della Scala: a un violinista si sarebbe rotta una corda dello strumento durante l’ouverture dell’opera di Verdi, accusata di portare sfortuna a causa di svariate disgrazie o eventi negativi capitati durante la sua composizione o rappresentazione nel corso dei decenni. In sala nessuno si è accorto dell’incidente, ma da casa chi segue la rappresentazione in televisione ha potuto vedere il cambio ‘volante’ dello strumento.