Cresce l’ipotesi di un’intesa dei Paesi europei per il post-guerra:: nell’incontro con il presidente francese Emmanuel Macron è stata discussa la possibilità di inviare truppe di peacekeeping nel Paese. Lo ha affermato il premier polacco Donald Tusk. Crosetto: “Spero di parlare di pace, di peacekeeping il prima possibile in Ucraina, ma anche a Gaza e in Libano. Noi siamo disponibili a svolgere questo ruolo”. Tajani: “Adesso dobbiamo innanzitutto arrivare alla pace giusta, è prematuro parlare di qualsiasi iniziativa del giorno dopo”. Intanto, Donald Trump si schiera apertamente contro l’uso da parte di Kiev dei missili americani per bombardare il territorio russo, lanciando un chiaro monito a Volodymyr Zelensky e facendo capire che potrebbe revocare l’autorizzazione concessa dall’amministrazione uscente di Joe Biden una volta insediato alla Casa Bianca, fra poco più di un mese. E proprio la Casa Bianca annuncia nel frattempo un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev da 500 milioni di dollari. Il segretario generale della Nato Mark Rutte avverte: “Dobbiamo passare ad una mentalità di guerra. Non siamo pronti per il pericolo che ci può essere tra 4-5 anni”. La missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) presso la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia occupata dai russi continuerà il suo lavoro nonostante un attacco di droni a un veicolo dell’Aiea, che mirava presumibilmente a intimidire gli osservatori della missione. Lo ha affermato il direttore generale della stessa agenzia, Rafael Mariano Grossi. “L’Aiea rimane impegnata a mantenere una presenza presso la centrale di Zaporizhzhia per aiutare a prevenire un incidente nucleare durante il conflitto militare, nonostante l’attacco di droni a uno dei suoi blindati durante una rotazione regolare di team Aiea di stanza nel sito”, ha dichiarato Grossi in un comunicato.