A partire dal 2025, i pedaggi autostradali subiranno un aumento dell’1,8%. È la novità che emerge da un emendamento alla Manovra che proroga anche al 30 giugno 2025 la scadenza per l’aggiornamento dei piani economico-finanziari delle concessioni autostradali. «Nelle more degli aggiornamenti convenzionali – si legge nel testo della proposta – le tariffe autostradali relative alle concessioni di cui al primo periodo sono incrementate, per l’anno 2025, nella misura dell’1,8 per cento, corrispondente all’indice di inflazione programmato per l’anno 2025 nel Piano strutturale di bilancio 2025-2029, ad eccezione delle società concessionarie nei cui atti convenzionali non è previsto un incremento delle tariffe. Gli adeguamenti, in eccesso o in difetto, rispetto ai predetti incrementi tariffari sono definiti in sede di aggiornamento dei piani economico-finanziari». Una proposta, questa, che non poteva non sollevare immediate critiche, con il Codacons che denuncia l’ingiustizia di un aumento non supportato da un effettivo miglioramento del servizio per gli utenti. L’associazione punta il dito contro le gravi inefficienze che caratterizzano molte tratte, prendendo come esempio la Roma-Civitavecchia, dove cantieri infiniti, deviazioni e corsie d’emergenza invase dai lavori in corso continuano a creare disagi insostenibili per gli automobilisti, tra code interminabili e tempi di percorrenza dilatati. «Qualsiasi incremento delle tariffe appare ingiustificato – accusa il Codacons – e si traduce in un ulteriore danno per milioni di cittadini che già affrontano una rete autostradale spesso inadeguata alle loro esigenze».