«La via Doganale deve essere messa in sicurezza per scongiurare altre vittime». Sulla strada killer torna a muoversi l’opposizione presentando una mozione durante il Question Time in aula consiliare al Granarone. Quattro incidenti in nemmeno due mesi, di cui uno di cui mortale in cui ha perso la vita il 68enne pensionato Mario Scannelli travolto da un tir. Poi un furgone che ha scardinato un cancello finendo nel giardino di un’abitazione e altri due schianti nella stessa zona. Troppi per non far suonare un nuovo allarme. È stato il consigliere comunale Luigino Bucchi a firmare l’istanza chiamando in causa la sindaca, Elena Gubetti. «Ne avevamo presentata già una praticamente lo scorso anno – ribadisce Bucchi – proprio affinché aumentassero le misure di sicurezza in via Doganale. Ricordo che ad inizio novembre ha perso la vita un uomo, la decima vittima nel giro di pochi anni, poi qualche giorno dopo un automobilista ha perso il controllo della sua vettura finendo nel giardino di una casa. Qualche minuto prima delle persone erano lì e sono scampate al peggio per pura miracolo. A seguire altri due incidenti nell’area di via Doganale e un altro tra via Valle del Canneto e via Arnaldo da Praga. Si sta valutando la pericolosità. Chiediamo si incarichino gli uffici competenti per installare bande sonore, cartellonistica verticale, sovrappassi o lampeggiatori per tutelare anche i pedoni». E poi il mistero dei limiti di velocità. «In alcuni tratti sulla Doganale si procede a 30 chilometri, poi a 50 e a 70 subito dopo. È un caos totale», rilancia il consigliere di Fratelli d’Italia. Replica affidata al primo cittadino. «Per quanto riguarda i limiti di velocità – sostiene Elena Gubetti – è vero che cambiano continuamente, come saprà anche Bucchi però la via Doganale non è di proprietà comunale, se non nel tratto di Borgo San Martino. Lì si potrebbe anche procedere con attraversamenti e altre contromisure, per quanto riguarda i limiti non si capisce. Abbiamo cercato più volte di interagire con Città Metropolitana, che non aveva i soldi per riasfaltare le buche e ha per questo posizionato i cartelli a 30 chilometri orari. Poi li ha coperti con delle buste nere che si sono anche rotte, un vero macello. Tuttavia ricontatteremo dirigenti e ingegneri dell’Ente».