martedì, Dicembre 17, 2024

Ardea, annullata dopo 17 anni l’ordinanza di demolizione mandata ai proprietari “sbagliati”

È stata annullata dal tribunale amministrativo una ordinanza di demolizione per un immobile in costruzione in zona Fossignano, ad Ardea. Tutta colpa della notifica dell’ordinanza ai proprietari sbagliati. Un episodio che risale al 2007 e che solo ora trova la sua definizione. Il lotto di terreno era stato acquistato nel 2004, 20 anni fa, da tre persone: due avevano la nuda proprietà e uno l’usufrutto. Nel 2007 la polizia locale scopre che su quel terreno era in corso la costruzione di un manufatto senza titoli e ne ordina la demolizione. Passati cinque anni è scattata l’acquisizione dell’immobile a patrimonio comunale e l’emissione di una maxi multa da 27 mila euro. Tuttavia, l’ordinanza di demolizione era stata inviata solamente alla persona che aveva l’usufrutto della casa, senza notificare l’atto ai veri proprietari catastali del terreno, appunto gli altri due. Ne è nato un contenzioso al Tar che si è chiuso solamente in questi giorni con una sentenza clamorosa. Il giudice ha affermato che “Nell’ipotesi in cui il proprietario sia del tutto ignaro dell’abuso e dell’ordine demolitorio adottato dall’Amministrazione quale misura sanzionatoria, si configura quindi l’illegittimità del provvedimento di acquisizione del bene al patrimonio comunale quale conseguenza dell’inadempimento rispetto all’ordine di demolizione”. Fermo restando l’accertamento dell’abuso, insomma, e la legittimità di ogni provvedimento, per il tribunale bisogna mettere nelle condizioni tutti i proprietari di poter collaborare con l’amministrazione nel ripristino della legalità. Cosa che, in questo caso, non è stata fatta. “L’Amministrazione, in definitiva, deve accertare in capo a chi sia la proprietà effettiva del bene interessato dalle opere abusive, estendendo l’ingiunzione di demolizione a tutti i comproprietari, la cui eventuale inottemperanza legittima poi l’acquisizione dell’immobile al patrimonio comunale”, si legge sull’atto. Di conseguenza l’ordinanza di demolizione è stata annullata e, con essa, la sanzione da 27 mila euro che il Comune sperava di incassare.

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