martedì, Aprile 29, 2025

Ceri: Il luogo, le origini geologiche, la storia e le leggende

Non si annuncia molto da lontano e si svela solo dopo una curva con una immagine smozzata da una gran bella flora boschiva e non solo (c’è anche una gran bella agricoltura) che è una delle caratteristiche “fondanti” di questo luogo; immagine quasi di una creazione magica per non dire stregonesca. Eppure la rocca di Ceri si impenna e si impone in una verticale che schizza da quota zero fino ad altimetria di centocinque metri. Si tratta di un “microscopico” borgo arroccato, nel vero e proprio senso del termine, con un accesso “filmico” da una strada tortuosa con i veicoli regolati, a senso unico alternato, da due semafori sintonizzati uno su in rocca ed uno giù nella piana. Geologicamente parlando la piattaforma di Ceri, come  quella di Cerveteri, proviene delle colate piroclastiche figlie di quello che fu l’attivissimo vulcano Sabatino (ora lago di Bracciano); colate la più caratteristica delle quali, in tutta la zona, è quella ignimbritica relativa alla formazione del tufo rosso a scorie nere che ha uno spessore massimo di quindici metri. Pur nell’ampia religiosità diffusa in Italia sorprende un poco come una località così piccola, che ha solo 98 abitanti, possegga un così rilevante numero di luoghi di culto: Chiesa della Immacolata Concezione (Santuario Mariano Diocesano), chiesa di San Felice, chiesa del Buon Consiglio, chiesa di San Sebastiano (chiesa del camposanto), chiesa della Madonna di Carpineto. Anche nel territorio di Ceri come nel caso del Sasso (che è il luogo più alto di Cerveteri, 300 mt.) dal punto di vista archeologico agli studiosi “non manca assolutamente niente”: ritrovamenti che segnalano la presenza dell’uomo preistorico, dell’età del bronzo, degli etruschi e degli antichi romani.

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