Aquasi un anno dai fatti, ora rischiano il rinvio a giudizio. Le notifiche di chiusura delle indagini sono arrivate all’indirizzo di 31 militanti di Casapound, accusati di aver praticato il saluto romano durante l’ultima commemorazione in via Acca Larentia, a Roma. Qui ogni 7 gennaio ricordano i 3 giovani del Movimento Sociale Italiano assassinati nel 1978. Prima gli accertamenti della Digos per identificare i partecipanti. Poi le indagini della Procura di Roma. Ai militanti si contesta la violazione delle leggi Mancino e Scelba. “quanto accaduto – ritengono i magistrati – può essere ritenuto una manifestazione che riflette la liturgia delle adunanze, usuali del disciolto partito fascista”. Una vicenda su cui si era già espressa la Corte di Cassazione. Per valutare se il gesto implichi reato – avevano detto gli ermellini – si deve sempre considerare il contesto e accertare se ci sia concreto pericolo di riorganizzazione del partito fascista”. Immediata la risposta di CasaPound. “attendiamo di leggere gli atti – si legge in una nota – ma riteniamo strumentale che tutto ciò accada dopo 11 mesi, a ridosso dell’appuntamento, che si terrà anche quest’anno. Né denunce, né condanne ci impediranno di ricordare una strage che è ancora senza giustizia”. “Paradossale è poi – si legge ancora – che la Procura continui ad accanirsi nonostante il fatto che imputati di diversi processi per i saluti romani siano stati recentemente assolti”.