Colpire duramente la rete elettrica, togliere la possibilità di riscaldarsi ed alimentare le industrie di Kiev: “È uno dei più grandi attacchi contro il nostro settore energetico”. L’Ucraina accusa le truppe del Cremlino di essere tornate a prendere di mira la sua rete elettrica, denunciando gravissimi danni alle infrastrutture energetiche e nuovi blackout di emergenza con il termometro ormai già sotto lo zero. Kiev parla di quasi 200 droni e 94 missili sparati nella notte contro varie regioni del Paese, compresi i razzi ipersonici Kinzhal e uno nordcoreano. Almeno una persona è morta e altre nove sono rimaste ferite a Kiev in seguito a un bombardamento russo con missili balistici. Colpiti edifici e automobili, fiamme e fumo in diverse zone della capitale. Danneggiate anche sei missioni diplomatiche. “Pochi danni perché probabilmente le ambasciate erano protette dal sistema antiaereo Samp-t, un sistema, prettamente difensivo”, ha spiegato Crosetto sottolineando: “E alcuni nostri parlamentari non volevano che lo inviassimo”. La versione della Russia di Putin è che il bombardamento sia una risposta all’uso di armi americane a lungo raggio. Cioè ai missili Atacms con i quali le forze ucraine hanno preso di mira pochi giorni fa una base aerea a Taganrog. “Questo attacco non rimarrà senza risposta”, aveva tuonato allora Mosca pur sostenendo nella sua narrazione di aver abbattuto tutti e sei i missili. Il Cremlino intanto si scopre in sintonia con Trump, almeno per la parte dell’intervista al magazine Time in cui il futuro inquilino della Casa Bianca si è scagliato contro l’uso in Russia di missili di produzione americana. “Disapprovo con forza il fatto di lanciare missili centinaia di miglia dentro la Russia”, ha detto Trump.