L’autovelox coperto da un telo nero. Poco dopo i fiori a ricordare una vittima. Lo chiamano il “tratto della morte”, tra Giglio e Castelmassimo, nel Comune di Veroli. Pochi chilometri sulla Sora-Ferentino, dove però si concentrano gli incidenti mortali e la metà dei sinistri che si registrano sulla superstrada ciociara.
“Asfalto dissestato, pieno di dossi, che con la pioggia diventa una pista di pattinaggio”, ci dicono automobilisti e gestori delle aree di servizio. Ristagni e allagamenti sulla carreggiata, il manto che non riesce a drenare l’acqua. Pioveva forte anche quando si è verificato l’ultimo schianto. L’8 dicembre, l’auto su cui viaggiava Chiara Albanini ha perso aderenza con l’asfalto, impattando contro un new jersey in cemento. Per la 28enne non c’è stato nulla da fare. Alla guida il fidanzato. Tra le cause anche l’eccessiva velocità. Sull’arteria si sfreccia, oltre il limite dei 90km/h. Due autovelox: uno in direzione Sora e l’altro in direzione Ferentino lungo 22 chilometri. Oltre 11mila veicoli al giorno sulla Ss 214 in gestione all’Anas. Da tempo, si chiedono interventi risolutivi per risolvere il problema della pavimentazione stradale che non riesce a far defluire l’acqua piovana.