sabato, Dicembre 21, 2024

Mazzarino sul Capodanno di Ladispoli: “I 700mila euro in due anni potevano essere dirottati su sanità e trasporti”

Gli ultimi consigli comunali di Ladispoli hanno fornito spunti per qualche dibattito su argomenti che non risolvono la crisi mondiale ma dovrebbero far riflettere. Di fatto nulla è cambiato nel consueto modo di confrontarsi fra maggioranza e opposizione, e l’opposizione nulla ha cambiato nel suo approccio barricadero contrario a tutto. Questo ha generato una scissione dell’opposizione con la nascita di una posizione di centro, rappresentata da Trani il quale, definendosi minoranza, non ha remore a giudicare pro e contro dei singoli provvedimenti, forte anche della migliore competenza tecnica. La prova si è avuta nell’ultimo consiglio in cui ha messo in guardia l’opposizione dai pericoli di danno erariale nel votare contro un provvedimento squisitamente tecnico e dobbiamo dire che taluni hanno colto il messaggio e altri no. Nella maggioranza continua l’approccio “credere-obbedire-combattere” con apporti tecnici praticamente nulli da parte dei consiglieri e tutto sembra eterodiretto da ordini che i tecnici eseguono a prescindere. È una triste rappresentazione della politica trasformata in teatrino. Andiamo così al pezzo forte del periodo, ovvero il concerto di Capodanno 2025. Il copione è lo stesso dello scorso anno cambiando solo i nomi del cantante di punta che sarà Nek invece che la Nannini. Saranno spesi i soliti 370.000€ (circa) senza contare le spese indotte in termini di forza pubblica e pulizie straordinarie.

Permetteteci di far notare che il sindaco, visto quello che sta succedendo con il concerto di Capodanno di Roma dovrebbe essere grato a chi lo scorso anno lo aveva messo in guardia sulla scelta artistica e noi fummo fra quelli. Comunque dobbiamo inquadrare lo scenario. Il grosso della spesa, circa 340.000€, verrebbe direttamente dalla Regione Lazio, mentre il resto dovrebbe provenire da autofinanziamento del soggetto che gestirà la manifestazione che è la Pro Loco.

Una piccola malizia è nel constatare il perfetto bilanciamento ogni anno fra quanto eroghi la Regione Lazio e quanto sia l’apporto privato, come se le cose non avvengano su un bilancio che abbia le sue naturali fluttuazioni ed alternanze ma a tavolino, a prescindere (magari su base amicale? Chi lo sa).

Leggendo i bilanci della Pro Loco apprendiamo che lo scorso anno ha gestito circa 800.000€ dei quali circa 660.000€ provenienti dal Comune tutti in affidamento diretto e questo, al di là dell’onestà dei singoli, non è cosa buona per la progettualità né rispettosissima della legge ma è solo molto “Grando&Porro style”. Comunque sia parliamo di soldi pubblici che debbono essere gestiti con le regole del codice degli appalti e la rendicontazione che permetta a tutti di verificare che non vi siano state “forzature o “sprechi”, e su questo hanno ragione da vendere le opposizioni che, purtroppo, non agiscono in modo abbastanza conclusivo e coordinato con azioni legali anche visto che ancora aspettiamo che ottengano qualcosa da i documenti del Capodanno dello scorso anno. Andando al cuore del problema ,dobbiamo dire che la Pro Loco è una associazione privata, tecnicamente una APS (Associazione di Promozione Sociale) soggetta alle regole del Terzo Settore. Nota a latere: nel bilancio pubblicato dalla Pro Loco la somma indicata dai contributi è diversa dal totale indicato. Magari sarà una nostra carenza, o una poco chiara indicazione o un mero errore materiale, sport questo che sembra piuttosto praticato
a Ladispoli, ma è anche strano che l’opposizione non abbia chiesto chiarimenti. Tuttavia, si prendono per buoni i dati pubblicati. È evidente l’amore esploso fra Pro Loco e Sindaco nel 2023 visto che, al netto del singolo evento del Capodanno, i contributi erogati dal Comune sono aumentati del 150% ossia passando da circa 175.000 euro a circa 430.000 euro. Tornando al problema però, gli affidamenti, specialmente per queste cifre, dovrebbero avvenire per bandi o anche in forma diretta ma dovrebbero rispettare regole di invito e rotazione regole che nel comune di Ladispoli, sembrano essere disattese sistematicamente come la vera trasparenza. Si potrebbero confrontare i diversi progetti e poi decidere. Quindi il primo problema è relativo alla legittimità dell’affidamento che sembra proprio non rispecchiare la norma. Il secondo punto riguarda l’opportunità di spendere 340.000
euro di fondi regionali tutti per un evento che durerà circa 3 ore, e se è vero che provengono dalla Regione è anche vero che ci saranno costi annessi e a latere come la pulizia, i vigili, le autorizzazioni. Questo importo è paragonabile a quello stanziato da molti capoluoghi di provincia che hanno un bacino di utenza molto maggiore e riscontrano presenze circa dieci volte quelle dichiarate a Ladispoli lo scorso anno. Questi soldi sono pur sempre soldi anche dei ladispolani e sorge spontanea la domanda: visto che la Regione Lazio in questi anni dona soldi per eventi del genere a Ladispoli non sarebbe più opportuno direzionarli anche su eventi culturali diversi ed attrattivi tutto l’anno invece che solo per 3 o 4 ore di musica per il circondario? A proposito dell’opportunità poi come non far notare che la Regione Lazio per due anni ha stanziato allo stesso comune circa 700.000€ per poche ore di manifestazione mentre nei loro bilanci poteva essere assegnata per migliorare sanità e trasporti. Questo perché il sindaco da una parte dichiara trionfante un concerto di un’oretta con Nek e dall’altra piange miseria ammettendo che non ci sono fondi per finire opere che stanno mettendo a dura prova il sistema nervoso dei ladispolani. Altra domanda: Ma la Regione Lazio si comporta così con tutti i comuni di pari dimensione oppure il porto franco garantito al suo vice sindaco, assente seriale dalla Giunta, è un passaporto per ottenere canali preferenziali di questo tipo visto che opera proprio presso l’assessorato al bilancio? Nessuno dell’opposizione ha mai chiesto, per farlo sapere ai cittadini, se agli assenti seriali nelle giunte venga erogato il gettone o se vi sia una retribuzione prescindere per il solo merito di essere assessore missione presso la Regione. Riflessioni che non toglieranno certo il sonno a chi cerca solo quattro salti in piazzetta per festeggiare in allegria. Concludiamo così, augurando Buone Feste a tutti, un sereno Santo Natale, poco commerciale, spirituale quanto basta e molto in serenità, ed anche un buon Capodanno 2025, in piazza o meno che vogliate festeggiarlo. Auguri.

cardinal Mazzarino

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