mercoledì, Marzo 12, 2025

Timori per la grande multinazionale: produzione ridotta del 50%, dubbi sul futuro

Pomezia, una multinazionale presente sul territorio pometino, una delle principali, ha deciso di organizzarsi per una stabile riduzione della produzione del 50%. Siamo davanti a un addio progressivo della città? Un’importante decisione strategica sta scuotendo il panorama industriale di Pomezia e di tutta Roma sud. La multinazionale Procter & Gamble, attiva nel polo produttivo di Santa Palomba, ha avviato la dismissione di uno dei tre motori a combustione interna utilizzati per il sito industriale. La decisione, autorizzata dalla Regione  Lazio, si inserisce in un contesto di riduzione significativa della domanda energetica dello stabilimento, che nell’ultimo biennio ha visto un dimezzamento della produzione del 50% rispetto ai livelli del 2018. “Dall’analisi dei dati annuali di energia elettrica prodotta di evince – così si legge nei documenti che abbiamo potuto consultare – che nel periodo 2018- 2023 è avvenuta una riduzione di produzione pari a circa il 50%” Il dimezzamento della produzione energetica è il segnale di un ridimensionamento complessivo delle attività del sito? Sebbene non siano state annunciate chiusure o ridimensionamenti, l’attuale scenario alimenta timori per il futuro della presenza della multinazionale nella città. Con una domanda energetica ridotta, lo stabilimento potrebbe non garantire più la sostenibilità economica delle operazioni a lungo termine. Un eventuale abbandono di Pomezia da parte della multinazionale avrebbe ripercussioni significative sull’economia locale. Lo stabilimento, che rappresenta un pilastro per l’occupazione nella zona, è da anni un punto di riferimento per il tessuto produttivo della regione. La riduzione delle attività rischia di colpire non solo i dipendenti diretti, ma anche l’indotto, con effetti a catena su fornitori e servizi collegati. Dal 2018 al 2023, i dati sulla produzione energetica mostrano, così riportano sempre le carte, un calo netto: dai 12.269 MWh del 2018 ai soli 6.660 MWh del 2023. Questo trend riflette un declino della capacità produttiva dell’impianto, che da due anni opera con soli due motori attivi. La rimozione del terzo motore è stata definita necessaria per adeguare l’impianto alla nuova realtà operativa con produzione al 50%. Il motore in fase di smantellamento, un modello TCG2020V16 prodotto nel 2005, ha una potenza elettrica nominale di 1.560 MWe e una potenza termica di 3.680 kW. La sua rimozione ridurrà la capacità complessiva dell’impianto a 3,12 MWe, distribuita sui due motori rimanenti. Nonostante la riduzione, la centrale continuerà a garantire il fabbisogno energetico residuo del sito. Le modifiche introdotte prevedono un aggiornamento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) da parte della Regione Lazio. Gli enti competenti, tra cui ARPA Lazio, hanno stabilito nuove prescrizioni per il monitoraggio delle emissioni e la gestione dell’impianto. Sarà obbligatoria d’ora in avanti l’installazione di un sistema di monitoraggio continuo per parametri chiave come ossigeno residuo, ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO) e polveri sottili. Questo garantirà il rispetto dei limiti di legge e il controllo dell’impatto ambientale. La decisione della multinazionale Procter & Gamble segna un momento cruciale per il futuro industriale di Pomezia. Mentre le autorità locali e i cittadini osservano con apprensione l’evolversi della situazione, resta da capire se questo sia solo un ridimensionamento temporaneo o il preludio a un progressivo disimpegno della multinazionale dalla città.

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