Sono stati recuperati i corpi senza vita dei due alpinisti emiliani bloccati da domenica in un canalone sul Gran Sasso. A individuarli erano stati i soccorritori, tornati al lavoro in mattinata dopo aver interrotto le ricerche per il forte maltempo in quota. Cristian Gualdi, 42 anni, e Luca Perazzini, 48, entrambi di Sant’Arcangelo di Romagna, erano scivolati mentre scendevano dalla Direttissima al Corno Grande del massiccio. Una trentina le persone impiegate nelle ricerche, con una squadra della guardia di finanza impegnata via terra con i cani molecolari, mentre tre elicotteri hanno sorvolato a lungo l’area con il Sonar Recco, un dispositivo in grado di individuare l’eventuale presenza di materiale metallico sotto il manto nevoso. Giovedì, nonostante il pericolo marcato di valanghe e delle condizioni meteo non buone, quattro finanzieri del Soccorso delle Fiamme gialle erano riusciti a raggiungere il Vallone dell’Inferno, il luogo da cui è arrivato l’ultimo sos dei due alpinisti, ma non avevano trovato traccia dei dispersi, almeno in superficie.
Giorgia Meloni: “Grande dolore” “Apprendo con grande tristezza la notizia della morte di Cristian Gualdi e Luca Perazzini, i due escursionisti dispersi sul Gran Sasso. Mi stringo alle loro famiglie in questo momento di dolore e ringrazio quanti hanno concorso alle ricerche, in condizioni proibitive”, ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
I corpi a 50 metri l’uno dall’altro Le salme di Cristian e Luca sono state trasportate all’obitorio dell’ospedale Mazzini di Teramo: i corpi, arrivati a Teramo a bordo dell’elicottero dei Vigili del fuoco prima delle 14, sono stati messi a disposizione della magistratura. I due, a distanza di circa 50 metri l’uno dall’altro, sono stati ritrovati nello stesso luogo da cui domenica mattina, 22 dicembre, era stato lanciato l’allarme, a 2.700 metri di quota.
Accertato il decesso per assideramento La ricognizione sui corpi dei due alpinisti, effettuata dal medico legale, Giuseppe Sciarra, è servita per accertare il decesso per assideramento. Il magistrato della procura di Teramo, Laura Colica, ha riconsegnato le salme ai familiari per la celebrazione dei funerali che si terranno a Sant’Arcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, paese di origine dei due alpinisti.
I familiari ringraziano i soccorritori “Ringraziamo tutti i soccorritori per il lavoro svolto in questi giorni”, hanno detto i familiari di Cristian Gualdi e Luca Perazzini. Un dolore composto quello dei parenti delle vittime, che hanno avuto i primi contatti con gli uomini del soccorso alpino della guardia di finanza e con altri volontari. “Abbiamo collaborato tutti insieme. Siamo qui per salvare le persone e quando accadono queste cose siamo i primi a rattristarci. Quando non riusciamo a portare le persone a valle per noi è una sconfitta”, ha detto Daniele Perilli, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese. La funivia del Gran Sasso, riaperta dopo il forte maltempo, nella giornata di venerdì era stata riservata soltanto agli operatori dei soccorsi. L’area di ricerca è stata circoscritta a 150 metri dal luogo dell’ultima telefonata, quando i due avevano avvisato di aver perso parte della loro attrezzatura, guanti e scarponi. Il sonar impiegato nelle ricerche è lo stesso che a febbraio 2021 era servito per cercare un gruppo di escursionisti dispersi sotto una valanga sul Monte Velino. Sarebbe stato proprio il sonar a segnalare la presenza di metallo, rintracciano così i corpi dei due alpinisti.