L’influenza stagionale è arrivata anche a Civitavecchia, ma il picco, secondo gli esperti, è atteso dopo le festività natalizie. A fornire il quadro della situazione è il dottor Mauro Mocci, medico sentinella della rete nazionale RespiVirNet, che monitora costantemente l’andamento delle sindromi simil-influenzali e dei virus respiratori nella nostra area. «Per quanto riguarda l’influenza, ancora non siamo al picco. Vediamo tante sindromi parainfluenzali, ma il vero aumento di casi influenzali è atteso per gennaio, dopo le feste», spiega Mocci. Secondo il medico, al momento la situazione non desta preoccupazioni particolari: «Sto effettuando tamponi anche per l’influenza, ma per ora non ci sono sintomatologie importanti. Anche sul fronte Covid siamo abbastanza tranquilli, sebbene sarà necessario monitorare la situazione dopo le festività». Il dottor Mocci, infatti, redige ogni lunedì un report suddiviso per fasce di età, inviato alla rete RespiVirNet, per mantenere costantemente aggiornati gli organi sanitari. La situazione locale sembra dunque sotto controllo, e anche al Pronto Soccorso dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia non si registrano al momento particolari criticità. «L’obiettivo è monitorare con attenzione per evitare problematiche», sottolinea Mocci, evidenziando come la rete di sorveglianza e il lavoro di prevenzione svolgano un ruolo cruciale per contenere l’impatto dell’influenza sul sistema sanitario locale. A livello nazionale, secondo l’ultimo bollettino RespiVirNet relativo alla settimana 50 del 2024 (9-15 dicembre), l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è in aumento, con 9,5 casi per mille assistiti, rispetto ai 9 della settimana precedente. Nella stessa settimana dello scorso anno, l’incidenza era significativamente più alta (15,8 casi per mille assistiti). I bambini sotto i cinque anni sono la fascia più colpita, con un’incidenza di 22,6 casi per mille assistiti. Dal punto di vista virologico, la circolazione dei virus influenzali è ancora contenuta. Dei 1.610 campioni analizzati dai laboratori, solo il 5% è risultato positivo al virus influenzale. Di questi, il 65% era di tipo A (principalmente sottotipi H1N1pdm09 e H3N2) e il restante di tipo B. Tuttavia, altri virus respiratori, come Rhinovirus (12%), VRS (5,5%) e Adenovirus (3,2%), continuano a contribuire al numero complessivo di sindromi simil-influenzali. La sorveglianza continuerà nelle prossime settimane, per intercettare tempestivamente l’evoluzione dei contagi e garantire una gestione efficace, anche in vista del picco previsto per gennaio. Un lavoro di monitoraggio fondamentale per fare in modo che il Pronto soccorso dell’ospedale San Paolo non vada in affanno come spesso accade durante il picco influenzale in cui le malattie respiratorie vanno ad aggiungere alla mole di lavoro quotidiana mettendo sotto stress il reparto. Attualmente la situazione non desta preoccupazione ma la guardia rimane alta.