giovedì, Gennaio 2, 2025

Siria, Al Jolani: “Spero Trump ritiri sanzioni”. Drammatica la situazione a Gaza

Il leader de facto della Siria, Al Jolani, nome di battaglia di Ahmed al-Sharaa, in un’intervista ad Al Arabiya ha espresso la speranza che Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, ritiri le sanzioni contro Damasco. Le forze curde saranno integrate nell’esercito siriano. Lo ha dichiarato il leader de facto della Siria, Al Jolani, nome di battaglia di Ahmed al-Sharaa, in un’intervista ad Al Arabiya. Arrivano le prime critiche da parte del Cremlino al regime caduto di Bashar al-Assad, che ha governato la Siria per oltre due decenni prima di fuggire in Russia mentre i ribelli prendevano il potere a Damasco. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato alla Tass che l’improvviso rovesciamento è dovuto in parte all’incapacità di Assad di affrontare i problemi sociali del Paese. ”Possiamo già dire che una delle ragioni del deterioramento della situazione è stata l’incapacità del precedente governo di soddisfare le esigenze di base della popolazione in mezzo al prolungato conflitto civile”, ha detto Lavrov. Lavrov ha aggiunto che dopo i successi nella lotta al terrorismo internazionale, che ha coinvolto anche l’aviazione russa, i siriani si aspettavano un miglioramento della loro vita, ma ciò non è avvenuto a causa delle sanzioni imposte alla Siria dagli Stati Uniti e dai suoi alleati. “Abbiamo apprezzato la decisione” delle nuove autorità di Damasco “di non combattere le forze armate di Al Assad ma piuttosto di perdonarle, dimostrando grande umanità. Le giudicheremo in base alle loro azioni”. Lo afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in una intervista a The National, quotidiano in lingua inglese degli Emirati Arabi Uniti. Crosetto era ad Abu Dhabi per l’inaugurazione del ‘Villaggio Italià nell’ambito del Tour della Amerigo Vespucci. “Ci auguriamo che le loro dichiarazioni siano sincere e che sia un governo che rispetti le differenze culturali e religiose”, aggiunge Crosetto sottolineando come il ritorno di migliaia di siriani nel Paese “potrebbe essere uno sviluppo positivo. L’Europa sta valutando di ridurre le sanzioni e potrebbe fare delle mosse positive se questo governo adotta misure positive. Vogliamo estendere la nostra fiducia”. “Non sappiamo che cosa ci riserva il futuro – conclude – ma sappiamo che non possiamo permettere una situazione in cui uno Stato diventa di nuovo uno Stato dell’Isis. Sappiamo che non può diventare un elemento che aumenta il conflitto in quest’area del mondo. Dobbiamo essere consapevoli degli effetti che potrebbe avere sulla regione del Kurdistan, sull’Iraq e sul Libano”.

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