venerdì, Gennaio 3, 2025

Lavoro, femminicidi, giovani, paure al centro del discorso di fine anno del Presidente Mattarella

La democrazia si invera ogni giorno nella vita delle persone e nel mutuo rispetto delle relazioni sociali: non è fatta solo di regole ma si nutre della partecipazione dei cittadini. Questo è stato il filo conduttore di molti interventi del presidente della Repubblica è questo sarà in sostanza uno dei messaggi che Sergio Mattarella cercherà di trasmettere agli italiani nel suo tradizionale discorso di fine anno. Un intervento, alle 20.30 a canali unificati, che lancerà gli italiani nel cuore dei festeggiamenti di San Silvestro iniettando un pizzico di riflessione, tra cenoni e spumanti, con l’obiettivo di tenere ben saldi nella coscienza collettiva nazionale principi e valori. Questo sarà il decimo discorso di fine anno di Mattarella ed è ormai chiaro che il presidente vuole andare dritto al cuore degli italiani volando alto, sopra i partiti ma senza rinunciare a richiami etici. Da anni, il presidente si batte per puntellare la partecipazione degli elettori al voto, per ricordare quanto una comunità sia forte se si riconosce, se è solidale, se affronta i problemi tenendo bassi i toni. Il 2024 è stato un anno difficile e il presidente lo ricorderà. Alla guerra in Ucraina si è aggiunto il collasso del Medio Oriente, immagini di stragi violente, da quella del 7 ottobre in territorio israeliano a quelle di Gaza ed oggi anche di Beirut. La pace quindi. Inevitabile parlarne ma senza demagogia. Mattarella indicherà la necessità di trovare una via per la pace che però non sia solamente rappresentata dalla sterilizzazione dei conflitti ma una pace capace di difendere i diritti e di restituire giustizia. Non solo ombre però. Il capo dello Stato non mancherà di infondere fiducia, di citare le cose che funzionano e di quanto una comunità coesa ed equa sia il vero motore della crescita. Poi, come sempre, il Quirinale non può che registrare le cose che non vanno in casa nostra e l’elenco del 2024 purtroppo non è diverso dal passato: ad esempio la sicurezza e il numero ancora inaccettabile di morti sul lavoro, il precariato, le difficoltà dei giovani costretti a cercare lavoro all’estero, i femminicidi inarrestabili.  Un discorso chiaro e colloquiale, con lo stile asciutto e diretto che lo ha sempre caratterizzato. Probabilmente in piedi con dietro le due bandiere che lo definiscono, quella italiana e quella europea.

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