L’interruzione del transito del gas russo attraverso l’Ucraina rappresenta “una delle più grandi sconfitte di Mosca”. Lo ha detto Volodymyr Zelensky. “Quando Putin ottenne il potere in Russia più di 25 anni fa, il pompaggio annuale di gas attraverso l’Ucraina verso l’Europa era di oltre 130 miliardi di metri cubi. Oggi, il transito del gas russo è pari a 0. Questa è una delle più grandi sconfitte di Mosca”, ha sottolineato il leader ucraino, denunciando il “cinico ricatto energetico” dei russi. Kiev e Mosca hanno confermato in due dichiarazioni separate che le forniture di gas russo all’Europa attraverso l’Ucraina sono definitivamente cessate questa mattina, a seguito della scadenza del contratto quinquennale firmato tra le due parti alla fine del 2019. “Abbiamo interrotto il transito del gas russo, un evento storico. La Russia sta perdendo mercati e subirà perdite finanziarie”, ha dichiarato il ministro ucraino dell’Energia, Guerman Galushchenko. “Dalle 8 del mattino , ora locale, il gas russo non viene più fornito per il transito attraverso l’Ucraina”, ha dichiarato Gazprom, il gigante russo del gas. “L’Ue è ben preparata ad affrontare la fine del transito del gas attraverso l’Ucraina, grazie agli sforzi di collaborazione della Commissione e degli Stati membri”. Lo scrive la Commissione europea nelle conclusioni della sua valutazione sullo stop del contratto tra Kiev e Mosca, indicando le rotte alternative di approvvigionamento “per portare i volumi necessari” in Europa attraverso i “quattro principali percorsi di diversificazione, con volumi provenienti principalmente dai terminali Gnl in Germania, Grecia, Italia e Polonia ma forse anche dalla Turchia”. “L’interruzione del transito del gas attraverso l’Ucraina avrà un impatto drastico su tutti noi nell’Ue, non solo sulla Federazione Russa”. Lo afferma in un video su Facebook il primo ministro slovacco Robert Fico, uno dei pochi in Europa a rimanere vicino al Cremlino, il quale avverte delle gravi conseguenze dopo che Kiev e Mosca hanno confermato l’interruzione delle forniture di gas russo all’Europa tramite Kiev. La Polonia accoglie la fine del transito del gas russo attraverso l’Ucraina come una “nuova vittoria”, dopo che Mosca e Kiev hanno confermato la fine dell’accordo decennale. Tagliare la capacità di Mosca di esportare gas direttamente nell’Ue è “un’altra vittoria dopo l’allargamento della Nato a Finlandia e Svezia” nel 2023 e 2024, scrive su X il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski”. Il ministro ha sottolineato che la Russia ha “speso miliardi per costruire il Nordstream (due gasdotti nel Mar Baltico) per aggirare l’Ucraina e ricattare l’Europa orientale minacciando di tagliare le sue forniture di gas”. Simbolo della dipendenza energetica dell’Europa, e in particolare della Germania, dalla Russia, questi gasdotti, a lungo vituperati da Washington e Varsavia, sono stati al centro delle tensioni geopolitiche dopo l’invasione dell’Ucraina, prima di cessare definitivamente l’attività dopo enormi perdite di gas precedute da esplosioni sottomarine, tutte in acque internazionali. La regione separatista moldava della Transnistria ha interrotto la fornitura di riscaldamento e acqua calda alle famiglie dopo che la Russia ha bloccato la fornitura di gas attraverso l’Ucraina. Lo riferisce la Reuters. La Transnistria è un’entità filorussa che si è separata dal resto della Moldavia dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991. La regione riceveva il gas russo attraverso l’Ucraina, ma questa via di approvvigionamento è stata interrotta oggi con la scadenza dell’accordo di transito tra i due Paesi in guerra. Una dichiarazione sul sito web dell’azienda energetica afferma che i tagli al riscaldamento sono entrati in vigore oggi alle 7 ora locale, ma alcune strutture come gli ospedali sono state esentate. Il comunicato invita i residenti a vestirsi in modo pesante, a riunire i membri della famiglia in un’unica stanza, ad appendere coperte o tende spesse alle finestre e alle porte dei balconi e a utilizzare stufe elettriche. Fino alla scadenza dell’accordo di transito del gas con l’Ucraina, la Russia forniva alla Moldavia circa 2 miliardi di metri cubi di gas all’anno, pompati attraverso la Transnistria, scrive la Reuters.