domenica, Gennaio 5, 2025

Attività ricettive, a Roma 3500 controlli, 250 strutture abusive

Sono circa 3.500 i controlli eseguiti dalla Polizia Locale di Roma Capitale sulle attività ricettive (alberghi e tutte le tipologie di strutture extralberghiere) nel corso del 2024: emerse circa 1200 violazioni, rilevando un numero di strutture completamente abusive, cioè senza alcun titolo ad esercitare o con con titoli difformi, di poco superiore a 250.
Le verifiche, partite a pieno ritmo da metà febbraio, quando per volere del comandante generale Mario De Sclavis, in accordo con l’assessorato al Turismo di Roma Capitale, è stato ricostituito un reparto di coordinamento dei controlli sul territorio per la tutela del turismo nonché a contrasto dei fenomeni di evasione del contributo di soggiorno, sono state svolte dall’apposito reparto congiuntamente ai settori di polizia amministrativa dei gruppi territoriali. Tra le violazioni più frequenti, oltre alle difformità dei titoli autorizzativi, ci sono l’aumento della capacità ricettiva, irregolarità in materia di sicurezza come mancanza percorsi anti incendio, assenza della tabella tariffe e altre anomalie di tipo amministrativo o edilizio. Parallelamente alle verifiche amministrative sui titoli e sul rispetto delle regole inerenti lo svolgimento dell’attività alberghiera e extralberghiera, la polizia locale esegue i controlli circa la regolarità della gestione del contributo di soggiorno: sono più di 230 le strutture trovate non in regola con il versamento o con la dovuta comunicazione dell’imposta e oltre 500 che sono tuttora in fase di accertamento.
Grazie a tali verifiche svolte dagli agenti, si é potuto già recuperare oltre 1 milione e 600mila euro di contributo, versato appunto dai gestori a seguito ai controlli dei caschi bianchi. Nei confronti dei titolari che, invece, dopo le verifiche, non hanno ottemperato a mettersi il regola con versamento dovuto, sono state avviate le procedure con le dovute comunicazioni di ipotesi di danno erariale alla Corte dei Conti.
Una ventina invece i gestori per i quali sono già partite le denunce, ad esito dell’accertata mancata comunicazione obbligatoria all’Autorità di pubblica sicurezza dei dati inerenti gli ospiti secondo quanto stabilito dalla legge. Tuttora al vaglio la posizione di altri 30 titolari di attività per gli stessi motivi. Tra le zone maggiormente colpite dai fenomeni di abusivismo nel settore delle attività ricettive, il I Municipio, in particolare nelle aree a maggiore richiamo turistico, quali Trastevere, Prati, Rione Monti, oltre al Centro Storico, ma anche diversi quartieri nel II e XIII Municipio, nonché Ostia e il litorale romano.

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