71 morti: è il bilancio dei 34 raid aerei israeliani effettuati in 24 ore sulla Striscia di Gaza, secondo Al Jazeera. Altre fonti locali parlano invece di almeno 68 morti. Sono stati segnalati attacchi pesanti in tutta l’enclave, inclusa la cosiddetta zona umanitaria di al-Mawasi e il campo profughi di Jabalia nel nord di Gaza, che è stato bombardato ripetutamente negli ultimi giorni. “Gli attacchi aerei israeliani hanno preso di mira civili e infrastrutture in crimini orribili che si sono aggiunti al triste primato dell’occupazione”, denuncia Hamas. I bombardamenti di ieri, secondo Israele, avevano come bersagli il capo della polizia di Hamas e il suo vice.Nella Cisgiordania occupata da Israele e dilaniata dalle divisioni tra ANP e milizie islamiste, a esacerbare il clima arriva lo stop imposto dalle autorità palestinesi all’emittente panaraba Al Jazeera. I giornalisti continuano a essere uccisi, l’informazione sul conflitto è sempre più difficile. La Germania vuole aiutare la Siria ad essere di nuovo “uno Stato funzionante. con il pieno controllo del suo territorio”: lo ha detto oggi la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, prima di partire per Damasco. Nonostante lo “scetticismo” nei confronti delle forze Hayat Tahrir al-Sham (HTS) che guidano la coalizione che ha rovesciato Bashar al-Assad all’inizio di dicembre, “non dobbiamo perdere l’occasione di sostenere il popolo siriano in questo importante crocevia”, ha aggiunto Baerbock. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen, da dove i ribelli Houthi hanno recentemente lanciato diversi attacchi contro Israele, aggiungendo che sta esaminando alcune segnalazioni di caduta di detriti. “È stato rilevato un missile che ha attraversato il territorio israeliano proveniente dallo Yemen”, ha dichiarato inizialmente l’esercito sul suo canale Telegram, specificando che “sono stati lanciati degli intercettori verso l’obiettivo”. L’esercito ha confermato di aver intercettato lo sparo e ha affermato che sta esaminando le segnalazioni di detriti caduti nel centro del Paese dopo lo sparo. Le sirene hanno suonato nel centro e nel sud di Israele e il missile sarebbe caduto nell’area di Modi’in. Almeno 24 combattenti, per lo più appartenenti a fazioni armate sostenute dalla Turchia, sono stati uccisi negli scontri con le Forze Democratiche Siriane (Sdf) a maggioranza curda nel nord della Siria. Lo afferma l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh). 23 membri di gruppi filo-turchi e un membro del Consiglio militare di Manbij, legato alle Fds, sono stati uccisi, ha detto l’Osdh, citando un bilancio “non definitivo” dei combattimenti innescati da un attacco delle fazioni filo-turche a due villaggi a sud di Manbij. La città, tenuta per anni dalle forze curde, è recentemente caduta nelle mani di gruppi armati filo-turchi. Parte di questa regione, prevalentemente araba, è sotto il controllo del Consiglio militare di Manbij, che riunisce i combattenti locali che operano sotto l’egida dell’Sdf sostenuto dagli Stati Uniti. Secondo l’Osservatorio, “gli scontri continuano a sud e a est di Manbij, mentre le forze turche bombardano la zona con droni e artiglieria pesante”. Da parte loro, le Fds hanno annunciato di aver respinto gli attacchi delle fazioni filo-turche nei settori meridionale e orientale della città di Manbij.